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Bertoni: "Nell'amministrare un Comune la politica c'entra poco, contano cuore e amore per il territorio" In evidenza

di Elena Voltolini - Il sindaco di Vezzano parla delle difficoltà della prima parte del mandato e dei progetti futuri ed affronta in quest'ottica anche le questioni Ripa e biodigestore (togliendosi qualche sassolino dalle scarpe).

Quando manca poco più di un anno e mezzo alla fine del suo primo mandato come sindaco di Vezzano Ligure, abbiamo intervistato Massimo Bertoni per tracciare un bilancio di quanto fatto finora e per guardare ai progetti ed agli obiettivi futuri.

 

Quale ritiene il principale successo della sua amministrazione in questa prima parte di mandato?
Bisogna considerare che è stato un periodo drammatico. Dopo i primi 6 mesi, durante i quali c’è stato un approccio veramente ottimo, avevamo posto le basi per tanti progetti, avevamo approvato atti importanti ed avevamo, ad esempio, già concretizzato qualcosa, come riproporre la sagra dell’uva dopo tanti anni, ci è piombata addosso la pandemia. 

Da febbraio 2020, tutta l’amministrazione e le associazioni vicine a noi ci hanno accompagnato in questi due drammatici anni di pandemia. Forse anche io ho preso un po’ troppo di petto la situazione, ma non ho voluto lasciare indietro nessuno ed ho preteso lo stesso impegno anche dagli amici della Giunta. Abbiamo lavorato tantissimo anche nel periodo delle vaccinazioni. 

Finalmente, anche se non siamo fuori dalla pandemia, in questi ultimi 6 mesi c’è una ripartenza, anche se si tratta di una ripartenza molto lenta, proprio per le conseguenze di due anni di pandemia, che sono ulteriormente aggravate dalla guerra in Ucraina e dai suoi riflessi, in primis il netto aumento delle spese energetiche che rende difficile fare quadrare i bilanci. 

Insomma, è stato davvero un periodo complicato. Ora, comunque, stiamo cercando di fare ripartire tutto: abbiamo organizzato tanti eventi estivi, per riportare la gente fuori dalle case, ora rifaremo la sagra dell’uva, seppure procrastinata per le elezioni.

Sono orgoglioso, però, di poter dire che in questi anni, nonostante le tantissime difficoltà, abbiamo tagliato assessorati, ma mai i servizi sociali perché ritengo che in un Paese civile i problemi legati agli anziani, ai bambini, ai disabili, agli immigrati sono prioritari. Non solo non abbiamo fatto tagli in questi ambiti, ma, anzi, abbiamo cercato di incentivare attività nuove, che prima non avevamo, come ad esempio i centri estivi per bambini. Una scelta che si è rivelata giusta, visto che oggi dobbiamo fare i tripli turni per soddisfare tutte le richieste.


Quali sono i più importanti provvedimenti che vorrebbe portare a termine prima che si concluda il mandato?
Abbiamo una serie di progetti, anche se pure su questi incidono la guerra in Ucraina e le sue conseguenze, nel senso che anche le gare che abbiamo fatto, come ad esempio quella per il miglioramento sismico della scuola materna dei Prati, seppure già a norma. L’opera è stata finanziata, ma abbiamo avuto problemi a trovare le ditte che partecipino alla gara. C’è innanzitutto il problema della variazione dei costi delle materie prime, ma c’è anche da considerare che molte ditte sono già impegnate in altre realizzazioni. Abbiamo varie opere in corso, ma cerchiamo di andare incontro anche alle piccole esigenze del territorio: ora, ad esempio, stiamo facendo la pulizia dei canali. Speriamo che arrivi qualche entrata in più dagli oneri di urbanizzazione, soprattutto visto il successo del bonus 110%, perchè  noi, come ho sottolineato prima, abbiamo deciso di non aumentare le tasse, visto il periodo così difficile.

Noi che abbiamo a cuore Vezzano vorremmo dare una risposta a situazioni degradate o complicate come la Fontanazza o il campetto di Valeriano

A metà settembre iniziamo i lavori al parco giochi di Vezzano superiore e poi agiremo sugli altri, abbiamo messo a bilancio 40mila euro. Abbiamo messo in progetto e finanziato anche il prolungamento del progetto della Fontanazza: saranno una cinquantina i posti auto in più, sperando che possa essere anche uno stimolo per le attività commerciali. Del resto quest’anno sono arrivati buoni segnali dal turismo: abbiamo avuto molte presenze, pertanto speriamo in una risposta da parte dell’imprenditoria commerciale.

In altri borghi vedo uno spirito ed una frenesia che non troviamo più qui, qui c’è una sorta di depressione da investimento. Altrove ci sono cose di nicchia che sembra che qui diamo per scontato che non funzionino. 

Bisogna recuperare su questo fronte e Vezzano diventerebbe davvero un centro storico fiore all’occhiello non solo della provincia ma della Liguria. Vorrei rivedere qui quei negozietti che c’erano una volta, le cantine riaperte e trasformate in punti di ritrovo, o pizzerie, o ristoranti. Quest'estate abbiamo avuto il ritorno dei turisti, ma ad oggi non siamo in grado di accoglierli nel modo migliore. Oggi a mezzogiorno qui non c’è, ad esempio, un ristorante dove poter mangiare. 

Cercheremo di trovare, nelle pur esigue risorse economiche del Comune, degli incentivi per le attività. 

In questa stessa ottica si pone la scelta di fare un investimento così ingente sui parcheggi, uno sforzo enorme di 350/400 mila euro che significa bloccare quello che c'è ora e anche domani come entrate disponibili nel Comune, ma lo facciamo perché crediamo che se Vezzano avesse avuto una bretella che bypassava il centro storico, un pò di parcheggi ed il collegamento al centro con delle scalinate, oggi Vezzano darebbe un’altra risposta ai turisti. Il rammarico è che bisogna pensarci prima, anche se sappiamo che non è facile per un amministratore, che ogni giorno si trova a dover affrontare i problemi quotidiani della gente, pensare in un’ottica di 10/15 anni.


Tra  i temi più dibattuti che coinvolgono il territorio di Vezzano c'è quello del biodigestore. La sua amministrazione si è sempre detta contraria ed è stata in prima linea anche nelle azioni legali volte a contrastare questo progetto. Il TAR vi ha dato ragione, ora si attende la sentenza del Consiglio di Stato. E' ottimista in merito? E nel caso in cui, invece, fosse ribaltata la sentenza del TAR, avete pronti altri passi da fare?
Qualche sassolino me lo devo togliere. Siamo stati non di rado messi alla berlina per il nostro modo di agire, come se fossimo quelli che non volevano opporsi. Gli altri erano bravi perchè facevano casino e noi quelli cattivi perché non facevamo casino. Noi abbiamo fatto sempre la nostra parte in modo civile ed abbiamo partecipato alle manifestazioni quando ci hanno chiamato. 

Per quanto riguarda, poi, i rapporti per così dire istituzionali, io ho rispetto per la ReCos che mi propone un progetto, perché è un’azienda e fa i propri interessi; dall’amministrazione pubblica, invece, avrei preteso altro. Se la Recos mi chiede di andare a vedere il progetto io ci vado, poi se mi presentano un impianto di dimensioni così grandi… Inoltre nel piano rifiuti si parlava di Boscalino, poi la sede del biodigestore è diventata Saliceti. Queste cose non mi vanno giù. Sono state fatte senza che io sia stato mai coinvolto, nessuno ha mai detto: cambiamo il piano, cosa ne pensate?

Per quanto riguarda la questione legale, ero pessimista per il TAR, ora che abbiamo vinto al TAR non posso che essere ottimista per il Consiglio di Stato. Sono un po’ preoccupato, però, per la nuova legge di piano regionale rifiuti in cui Saliceti viene introdotto come sede del biodigestore e questo potrebbe condizionare il Consiglio di Stato.

Anche qui faccio un inciso: mi ha chiamato l'Anci per parlare del piano rifiuti e non mi ha chiamato la Provincia.

Finora come Comune di Vezzano abbiamo speso più di 100mila euro per il biodigestore, ovvero portare la questione in tribunale e per consulenze, per avere anche noi delle conoscenze di base su quello di cui si sta discutendo. E non è ancora finita. Ora dobbiamo fare opposizione alla Regione per la legge che ha fatto, sempre passando attraverso la Giunta e se il legale ravviserà nelle carte gli estremi per procedere:, vuol dire andare al TAR e spendere altre risorse.

Immaginiamo ora lo scenario che perdiamo al Consiglio di Stato; siamo in grado di fare tutto un nuovo percorso che prevede una ulteriore ingente spesa e l’impegno degli uffici? Pero del resto se tu intraprendi una strada…Noi non diciamo no solo per dire no, ci siamo sempre impegnati concretamente. Probabilmente se l’impianto fosse stato quello che ci avevano presentato in origine, stile Boscalino, avremmo avuto una posizione meno negativa. Quest'impianto, invece, non tiene conto solo delle necessità della provincia, qui è chiaro che sarebbero trattati rifiuti provenienti da Genova. Si parlava di camini di 21 metri, ora sarebbero di 30. 

Gli unici a non aver venduto i terreni nella piana di Saliceti siamo stati noi ed il distributore. Avremmo potuto guadagnare anche lì, vendendo i terreni ad un prezzo molto più alto del loro valore, ed utilizzando quei soldi per difenderci, ma quando fai queste cose le devi fare con coerenza e con il cuore.


Altra questione tornata al centro dell'attenzione, in particolare in questi ultimi giorni, è quella della Ripa. Senza dubbio l'arteria è fondamentale per tutta la zona. Si parla però, in un'ottica di viabilità complessiva della Val di Magra, della bretella Santo Stefano - Ceparana e da più parti si chiede di mantenere le rampe sulla A12 a Ceparana. Voi cosa ne pensate? Possono essere un aiuto per tutta la vallata?
Mi era stato detto da un ingegnere della Provincia che sarebbe stata fatta una riunione per decidere le date di chiusura della Ripa. Io avevo subito palesato il problema che il 15 settembre  riapriranno le scuole e l’uscita di uno dei nostri plessi è proprio sulla strada provinciale, e quindi si sarebbero messi a rischio i bambini. Dovevamo fare la riunione in via telematica, ma io non sono stato chiamato. Un minimo di rapporto personale credo ci voglia. Io avevo delle idee e avrei potuto proporle: si sarebbe potuto lavorare di notte, chiudere solo il sabato e la domenica. Avevo idee, magari mi dicevano no, ma le avrei avanzate. Invece si chiude ora che riaprono le scuole, ora che sono tornati tutti al lavoro.

Io sono un grande sportivo ed amo il ciclismo, ma non rinvio i lavori per il Giro della Lunigiana: la corsa avrebbe potuto fare un’altra strada. Invece hanno preferito anteporre l’apparire all’essere. 

Completato il 4° lotto, io credo che la Ripa possa reggere e sopportare il traffico, insieme al ponte di Albiano e alle rampe sulla A12 che levano quel traffico pesante che andava ad incidere su Fornola.

La bretella, pensata ormai tanti anni fa, finalmente sembra stia arrivando alla realizzazione. Ce ne è bisogno perché lo sviluppo passa anche attraverso la velocità, quindi spostamenti più rapidi e consegne in tempi certi e più brevi. Il costo così si abbassa. 

La velocità e la tempistica degli spostamenti vale per noi, ma vale anche per le aziende. Ritengo pertanto che la bretella ancora oggi sia utile. Qualcuno storce il naso per problemi di impatto ambientale sul fiume, ma un sacrificio si può fare se è fatto a fine di bene per lo sviluppo della provincia.


In passato ci sono state polemiche, anche in consiglio comunale, sul tema della sicurezza, con la richiesta di installare telecamere di videosorveglianza e dubbi “sull'accorpamento” della Polizia Locale di Vezzano e Bolano.  Quali sono i risultati? Che cosa è stato fatto per migliorare la sicurezza sul territorio comunale?
L’accorpamento per adesso funziona, seppure anche qui con le difficoltà legate al Covid. Certamente può migliorare, ma abbiamo fatto servizi estivi che prima non c’erano. Penso alla partecipazione a tutela della sicurezza in entrambi i comuni durante gli eventi, ma anche a servizi sul territorio la sera dove si concentra la movida paesana. Per quanto riguarda le telecamere, quest’anno per la prima volta abbiamo messo delle risorse per l'installazione. Recentemente, però, in Consiglio Comunale abbiamo presentato il regolamento e le minoranze si sono astenute. Prima di partire con l’installazione servono atti amministrativi, che prevedono che si creino le condizioni della tutela della privacy alla base del posizionamento delle telecamere. Il primo passo è approvare un regolamento: se tu voti contro il regolamento senza addurre tra l'altro alcuna motivazione… Il commissione l'opposizione non aveva detto niente, in Consiglio si è astenuta.

Abbiamo fatto, inoltre, un progetto sul Parco, grazie anche al parco stesso, e per questo ringrazio la Presidente, con telecamere e con chiusure per impedire che i vandali vadano a deturpare un fiume bellissimo, che viene però messo a rischio dai soliti ignoti.


Pensa di candidarsi per il secondo mandato?
Sono entrato in Consiglio comunale nel 1980, a 23 anni, e da allora ho saltato solo due mandati, per impegni sindacali e in Regione: la mia parte per il Comune l’ho fatta. Però un sindaco che finisce il primo mandato e non si ricandida o ha combinato qualcosa, ed io sono certo di non aver fatto nulla di male per il territorio, oppure lo fa per una scelta e per motivazioni personali. Ora sono tirato un po’ per la giacchetta da più parti, questa la vedo come una cosa buona, la interpreto come il fatto che mi vedano come vincitore. Io però ho le mie idealità, che non ho mai abbandonato, ho sempre avuto un comportamento lineare. Se la domanda è ti ricandidi, dico di sì. 

Voglio però sottolineare una cosa, che ho anche cercato di fare capire alla minoranza: nell’amministrare un Comune la politica c’entra poco. C’entra solo nel senso che se trovi una Provincia ed una Regione non allineate politicamente con te un prezzo lo paghi. Come nel caso della vicenda del biodigestore. In Commissione ambiente nessuno mi ha mai chiamato per dirmi: abbiamo scelto Vezzano per metterci il biodigestore, cosa ne dici? Questo confronto ci è mancato.

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