Qualche giorno fa Cgil, Cisl e Uil denunciavano alla Sabbadini "gravi inadempienze e gravissime lacune nell’organizzazione del lavoro e dei turni e carenza di personale..."; segnalazioni risalenti - dicevano - ma "rimaste senza risposta e che si ripercuotono anche nelle gestione dei pazienti”: esodo di dipendenti, turni massacranti (tre notti di fila), il medico di struttura presente a intermittenza, rischi di sfasatura nelle terapie...
L'assessore Eretta allora ha finalmente indetto un incontro urgente fra il gestore e le rappresentanze sindacali.
All'esito di quell'incontro è apparso un comunicato congiunto nel quale si annuncia che lo stato di agitazione sarebbe stato "revocato" perché "non è stata riscontrata alcuna criticità" (...); i presenti (avrebbero) convenuto che le prestazioni dichiarate dal Consorzio Blu dall’inizio della gestione ad oggi, risultano conformi a quanto previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto, avendo garantito la presenza di personale medico, infermieristico, riabilitativo, socio-sanitario nella misura stabilita".
Insomma, nulla di anomalo. Solo qualche irrisoria sbavatura dovuta ai concorsi vinti altrove da alcuni infermieri, alla pandemia, e alle ferie...
A questo punto c'era di che essere perplessi.
I sindacalisti che avevano scritto di "gravi inadempienze, gravissime lacune, carenza di personale che si ripercuotono sulla gestione dei pazienti" erano forse dei visionari, oppure dei millantatori? Oppure, se non è così, cosa li aveva indotti, dopo un paio di giorni, ad una apparente retromarcia?
Ma alla fine si è scoperto l'arcano.
In un successivo comunicato congiunto Cgil e Cisl (stavolta la Uil non c'è) hanno sentito la necessità di "fare chiarezza (...) iniziando col dire che la vertenza non é completamente rientrata, bensì si é decisa la sospensione dello stato di agitazione al fine di monitorare attentamente la situazione, affinché non si ripetano le problematiche da noi segnalate". Problematiche di cui viene dunque confermata l'esistenza e la rilevanza. E agitazione soltanto "sospesa", non "revocata" come diceva il comunicato.
Cgil e Cisl aggiungono poi di avere "sollecitato il potenziamento dell’organico, al fine di alleggerire il carico di lavoro del personale, in particolare degli o.s.s. e delle figure infermieristiche ed una maggior presenza di un medico in sede".
E se hanno sollecitato quegli interventi, vuol dire che hanno ancora ravvisato criticità...
Cgil e Cisl ribadiscono poi che erano "trascorse settimane senza riscontro alle segnalazioni effettuate" (smentendo così la 'puntualità' dell'Amministrazione millantata dall' assessore Eretta) e che è il Consorzio gestore, e non certo loro (ai quali non compete) che asserisce che "sono stati garantiti i livelli assistenziali previsti". Così come è il gestore, e non loro, a promettere che i "disagi patiti dai lavoratori e dalle lavoratrici non si ripeteranno...".
Insomma, nessuna retromarcia da parte sindacale sulle anomalie e sui disagi che avevano raccolto da operatori e familiari e di cui l'Amministrazione civica non si è mai curata, ma soltanto la presa d'atto della volontà manifestata dall'azienda di colmare le lacune, di garantire più risorse, più vicinanza e più attenzione alla Sabbadini. Un'apertura di credito verso il Consorzio nell'interesse degli ospiti e dei dipendenti della RSA.
Sperando - aggiungiamo noi - che Ponzanelli & C. si ricordino ogni tanto di 'buttare un occhio anche sulla Casa di Riposo dei Sarzanesi...
PD - Sarzana