"La riforma delle AdSP proposta dalla Lega guarda al futuro, non al passato: l'obiettivo è avere porti che siano competitivi sul lungo termine con i porti del Nord Europa e del Sud del Mediterraneo. Infatti, trasformare le AdSP in SpA porterà benefici in termini di dinamismo, progettualità e capacità di attrarre traffici commerciali, sviluppare grandi opere e promuovere lo sviluppo economico dei territori. Finalmente, i porti potranno lavorare come cluster logistico-industriali svincolati da quelle logiche burocratiche e bizantine che oggigiorno non trovano più posto nei sistemi logistico-industriali dei Paesi concorrenti", così in una nota il deputato della Lega Lorenzo Viviani.
"Concordo con la Paita che difendere lo status quo, come fa il Pd, è controproducente e deleterio, ma la sua proposta di centralizzazione selvaggia non è ciò che ci vuole e ha già dimostrato i suoi limiti con la riforma Del Rio. È giusto avere una regia strategica nazionale, ma non possiamo aspettare anni per portare a termine una modifica di utilizzo di una banchina a causa della burocrazia. Al contrario, è il momento di dare più autonomia ai nostri porti, che sono e devono essere ancor di più il motore della ripartenza dell'economia del mare e delle filiere industriali del Paese.
Quando parla di porti aperti e porti chiusi, poi, la Paita eviti di citare la tradizione marinara, perché la solidarietà in mare non è sinonimo di invasione pianificata. Il 16 settembre Matteo Salvini sarà di nuovo a processo per aver difeso i confini dall'immigrazione clandestina, a riprova del fatto che quando la Lega prende un impegno sa passare dalle parole ai fatti.
Nel cosiddetto Terzo Polo rappresentato in Liguria da Raffaella Paita, invece, la politica pro immigrazione resta sempre la stessa del Pd e dei suoi soci, confermando che cambia la forma ma la sostanza resta identica".
