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Onorificenza XXI Luglio 1921, l'ANPI: "Mirella Alloisio non è una seconda scelta" In evidenza

Le precisazioni dell'Associazione dei Partigiani su come si è arrivati alla decisione. 

“La nostra lotta è stata prima di tutto una lotta per la pace”. Il saluto della partigiana Mirella Alloisio al congresso ANPI di Riccione dello scorso marzo si riferiva al conflitto in Ucraina. La sua posizione è cristallina: “Ricordo che l'articolo 11 della Costituzione stabilisce in modo inequivocabile che l'Italia ripudia la guerra e penso alla leggerezza con cui il governo ha provveduto ad aumentare le spese militari andando proprio contro l’articolo 11. Nella Resistenza tante ragazze e tanti ragazzi morirono per stabilire un mondo di pace assoluta dove il primo obiettivo sia costruire e non distruggere”.

Perciò siamo felici che in questi tempi, dove la retorica di guerra cerca di ribaltare i valori, la Commissione per l’assegnazione dell’onorificenza civica XXI Luglio 1921 abbia scelto lei come destinataria del riconoscimento cittadino.

Classe 1925, non ancora maggiorenne divenne responsabile della segreteria operativa clandestina del Comitato di Liberazione Nazionale della Liguria. Oltre ai compiti di collegamento come staffetta, si occupò dei Gruppi di Difesa della Donna e della stampa clandestina. Dopo la Liberazione si impegnò per il diritto di voto alle donne e nella campagna del referendum istituzionale dalla parte della Repubblica, contro la monarchia. Conseguita la laurea nel 1949, insegnò per 30 anni, continuando a impegnarsi a favore della collettività, soprattutto nei campi dell’educazione e della questione femminile, come militante dell’Udi (Unione donne italiane) e del Partito socialista. Autrice di libri sulla Resistenza e sui diritti della donna, da anni si impegna con l’Anpi nella redazione di articoli e con la presenza a iniziative.

A questo indirizzo https://www.noipartigiani.it/mirella-alloisio/ è possibile ascoltarla in una recente intervista rilasciata per il progetto “Noi, partigiani”, curato da Laura Gnocchi e Gad Lerner.

Una scelta apprezzata anche dal sindaco Ponzanelli, la cui dichiarazione è ripresa dal comunicato istituzionale: “Siamo felici di ospitare a Sarzana e assegnare la nostra onorificenza a Mirella Alloisio, una donna che ha degnamente meritato il suo posto nella storia del nostro Paese. Ogni donna ha il diritto di essere ambiziosa e di poter incidere il proprio nome nella storia, un diritto che per decenni è stato ignorato e ancora lo è oggi, da tanti uomini. Donne come Mirella hanno lottato per i valori della democrazia, della pluralità e per poter garantire il voto a tutti e anche alle donne, un principio che oggi diamo per scontato ma per cui tanti italiani e tante italiane hanno sacrificato i migliori anni della propria vita. Il voto, per ogni forma di democrazia, è un diritto e un dovere: dall'esempio di Mirella Alloisio abbiamo tanto da imparare ancora oggi.”

Comunicato istituzionale ripreso da giornali che, inavvertitamente, hanno tagliato proprio tale dichiarazione del sindaco, titolando con il nome di chi non ha ricevuto l’onorificenza, anziché col nome di chi la riceverà. Sia chiaro: fare copia/incolla di un comunicato istituzionale senza citare la fonte, decurtarne una parte e cambiargli il titolo, è una scelta editoriale legittima. Non si scriva, però, che è stata scelta Mirella Alloisio dopo la bocciatura di altri candidati, quando è vero il contrario. A onorificenza già assegnata, è stata proposta la votazione su altri nominativi, proposta rigettata dalla maggioranza della Commissione, anche per rispetto a questi ultimi. Sarebbe bastato chiedere ad altri membri di tale organo, per saperlo.

 

ANPI Sarzana

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