Peracchini confermato Sindaco: dopo aver vinto nel 2017, ha stravinto nel 2022.
Nella scorsa tornata elettorale, però, era un outsider, visto che fu presentato dal centrodestra soltanto 70 giorni prima dalla data delle elezioni, e dovette fare affidamento alla potenza di fuoco di Toti e del suo modello Liguria del centrodestra unito per superare una sinistra radicata nel territorio.
Adesso invece, dopo 5 anni difficilissimi, contraddistinti dalla pandemia e dalla una guerra in Ucraina, si è ripresentato con una squadra tutta sua e nel panorama spezzino è diventato l’uomo politico di riferimento.
Così, se nel primo mandato il sindaco ha dovuto fare di necessità virtù, digerendo una giunta imposta dai partiti della coalizione, adesso Peracchini il consenso se l’è costruito durante il suo mandato, le sue liste civiche rappresentano la più grande componente politica del nuovo consiglio comunale e non ha più bisogno di Toti, anzi adesso è Toti che ha bisogno di lui.
Fare il sindaco in un periodo in cui ha dovuto fare delle scelte impopolari non è stato semplice ed essere eletto al primo turno come sindaco uscente conferma la tesi che Peracchini ha catturato la fiducia della cittadinanza. Le percentuali dei suoi elettori lo ribadiscono.
A differenza del primo mandato, adesso il sindaco ha lo scettro in mano e potrà scegliere i nomi della squadra, senza che nessuno gli possa suggerire l’assessore alla cultura o quello alla comunicazione, adesso è un uomo libero e non deve più nulla a nessuno.