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Ipotesi termovalorizzatore, Tosi: "Bruciare rifiuti fa male all'ambiente e all'economia"

Il Movimento Cinque Stelle replica al Presidente della Liguria Toti.

Ogni giorno in Italia, e fra questi purtroppo per i liguri c’è anche il presidente di Regione, ci tocca avere a che fare con i fan degli inceneritori. Che ne auspicano la costruzione raccontandoci la favoletta che sono fondamentali sul piano energetico… Peccato che in “REpowerEU”, il programma dell’Unione Europea per rendersi indipendenti dal gas russo, non c'è nessun riferimento ai rifiuti o all’incenerimento nonostante gli sforzi della lobby di riferimento di farlo inserire. Il miglior recupero energetico, come attestato da diverse ricerche indipendenti, si attua semmai attraverso il recupero-riciclo di materiali rispetto alla loro combustione.

Bruciare rifiuti fa male all’ambiente e non conviene nemmeno dal punto di vista economico. È una tecnologia vecchia, impattante e in contrasto con le priorità dell’economia circolare, che invece recupera materia risparmiando energia ed emissioni di gas serra.

Ricordo poi che la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha votato la fine dell’esenzione dell’incenerimento dei rifiuti dalla direttiva sullo scambio di quote di emissione. Si tratta di un vero e proprio altolà agli inceneritori: a partire dal 1° gennaio 2026 le aziende dei rifiuti dovranno infatti acquistare crediti di emissione per compensare le emissioni di CO2 prodotte e questo costo aggiuntivo servirà a rendere più conveniente l’applicazione dei principi dell’economia circolare.

L'inclusione degli impianti di incenerimento dei rifiuti urbani nella riforma ETS incoraggerà il riciclo, il riutilizzo e la riparazione dei prodotti, contribuendo anche alla decarbonizzazione dei settori economici. La proposta fa parte del Pacchetto clima, il cosiddetto Fit for 55, che contiene anche tanti altri passi avanti per rendere il nostro Continente a impatto climatico zero.

L’uscita odierna di Toti per un termovalorizzatore in Liguria è dunque surreale. Qualsiasi dibattito sulla costruzione di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti in Italia guarda più al passato che al futuro. L’Unione europea ha già tracciato la strada: se ne tenga conto, se non altro perché lo sanno tutti che almeno 30% dei rifiuti bruciati diventano scorie pericolose da smaltire.

 

Fabio Tosi
capogruppo regionale del M5S

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