Ognuno è libero di raccontare la propria narrazione, ma mi tocca consigliare nuovamente di prendere altre pieghe, perché se iniziamo con le rappresentazioni che sono state fatte, non si fanno belle figure.
Si è parlato di un bilancio, preso in eredità cinque anni fa, praticamente fallito.
Per favore, ristabiliamo la verità e smettiamola con le menzogne.
Nel 2017, l’indebitamento del Comune era di 48 milioni, frutto di una politica di risparmio che permise un forte abbassamento.
Oggi, lo stesso debito che il centrodestra lascia agli spezzini è di 57 milioni. Sono, quindi, 10 milioni in più.
Non si capisce per quali motivi cinque anni fa, con un debito più basso, eravamo un Comune fallito, mentre oggi, con un debito più alto, il Comune è diventato magicamente sano.
La verità dei numeri sbugiardano gli slogan con cui si invita ad andare a leggere le relazioni della Corte dei Conti.
Se esiste una relazione della Corte dei Conti, dove veniva annunciato il fallimento del Comune, perché Peracchini non l’ha mai tirata fuori, invece che continuare a raccontare cose che non hanno fondamento?
Viene poi data un’immagine della cittá di allora, come fosse stato un luogo da terzo mondo, soprattutto quando viene detto che “non si poteva parcheggiare perché ti portavano via i soldi e certe zone erano attraversate dai topi”.
Sono parole completamente fuori dalla realtà, che insultano la storia di Spezia e che, difatti, nel momento in cui sono state pronunciate, hanno fatto alzare il sopracciglio anche a qualcuno presente sul palco.
Nella precedente campagna elettorale il centrodestra ha promesso cose rimaste sul libro dei sogni. Solo sul capitolo delle opere pubbliche abbiamo 12 favole. E domenica è stato detto che l’Amministrazione è rimasta in campagna elettorale per tutto il mandato.
Ce ne siamo accorti!
Ma, per cortesia, ora proviamo ad impostare una dialettica degna di una sfida elettorale portata avanti nel solco della verità e della decenza. Senza scadere nella scorrettezza e scompostezza.
Marco Raffaelli
Partito Democratico