"La Spezia è la mia città", così inizia la lettera della candidata alle prossime elezioni alla Spezia Piera Sommovigo.
"Sono nata e cresciuta qui, fiera figlia del quartiere del Canaletto, e come tanti, troppi, ho dovuto spostarmi altrove per affermarmi professionalmente. Quando mi è stata chiesta la disponibilità a candidarmi a Sindaca, pur cosciente che tutto questo sconvolgerà la mia vita professionale e privata, ho deciso di accettare perché sono convinta che questo territorio meriti una nuova opportunità, che i lavoratori, le lavoratrici, e i giovani e le giovani che stanno studiando oggi non debbano essere costretti ad andarsene per forza da qui per trovare stabilità, serenità, e felicità.
Non provengo dal mondo della politica, vivo della mia professione di avvocata, quello che so leggere sono le emozioni delle persone, e i numeri: e questa città in cinque anni ha perso ancora 2.000 abitanti e è ai primi posti in Italia per consumo di antidepressivi (fonte: classifica delle città del Sole 24 Ore).
Ma personalmente non mi appartiene l’amore per la polemica, non sono interessata ad alzare i toni, non mi piacciono le campagne elettorali urlate. In politica non immagino nemici, semmai avversari.
In questi mesi di campagna vi parlerò di futuro perché non appartengo a scelte o logiche del passato. Questa città e questo territorio hanno valore e bellezza, ma a tutto questo non corrispondono strutture sanitarie all’altezza, troppo alta è la percentuale di disoccupati e precari, troppi quartieri si trovano in situazioni di degrado.
Scarsa è l’attenzione ai più fragili, a chi è in difficoltà economicamente e socialmente, la cui cura è affidata quasi esclusivamente al volontariato: dobbiamo fare in modo che tutti possano tornare ad avere e mantenere una vita dignitosa.
La città è fatta sì dal suo centro storico, peraltro troppo spesso svuotato delle sue funzioni come dimostrano le attività commerciali in difficoltà, ma anche dalla sua periferia, i suoi quartieri nei quali troviamo le nostre origini, un’identità che va valorizzata.
Di questo voglio parlarvi in questi mesi, di un’area dell’Arsenale che va ripensata, di un rapporto col mare che non è davvero da città di mare, di un’ingombrante area Enel ancora immobilizzata, di progetti ambientalmente ed economicamente sostenibili, di rilancio culturale, che valorizzi anche le eccellenze presenti sul territorio.
Quando diventerò Sindaca, la prima donna nella storia di questa città, vorrò esserla per tutte le cittadine e tutti i cittadini, per chi mi ha dato fiducia e per chi invece ha preferito altre proposte.
Sono fortemente determinata a recuperare la fiducia e la speranza delle tante persone che si sentono dimenticate, che sono state deluse da promesse non mantenute, che desiderano che la loro voce sia ascoltata.
Lo faccio mettendoci la mia faccia, la mia competenza, la mia determinazione, la mia empatia e la mia passione.
Ecco perché, quando sarò Sindaca, negli ultimi 100 giorni del mio mandato (tra 5 anni) non organizzerò nessuna inaugurazione ma vi parlerò dei progetti per i 5 anni successivi.
La Politica non può essere parole, promesse vuote e fumo negli occhi. Servono dignità, serietà, credibilità. Con tutto il futuro che possiamo dare a questo territorio. Con tutto il futuro che ci chiedono i giovani. Con tutto il futuro che c’è dentro i cittadini di buona volontà. Con tutto il futuro che c’è".