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Il Manifesto per la sanità locale: "Non disturbate i manovratori"

Il commento in merito alla bocciatura da parte del Consiglio comunale spezzino dell'istituzione di un tavolo tecnico sulla sanità e al rifiuto di una audizione in Commissione.

 

Gli esponenti della maggioranza in Consiglio Comunale della Spezia hanno recentemente respinto la proposta del consigliere Vaira di istituire un tavolo tecnico-politico, allo scopo di affrontare nel dettaglio le criticità della sanità spezzina e proporre alla Dirigenza dell'ASL le iniziative che verranno ritenute idonee per migliorare lo stato delle cose. Il tavolo avrebbe dovuto essere composto dal Sindaco, dai capigruppo del Consiglio Comunale, dai sindacati, dal Direttore Generale, Sanitario e Amministrativo dell'ASL e da un rappresentante del Manifesto per la Sanità Locale, che - da tempo - raccoglie l’adesione di migliaia di cittadini alle proprie manifestazioni.

Il Presidente della IV commissione, Oscar Teja (Cambiamo), nell’annunciare il voto contrario in Consiglio Comunale, ha precisato: “A furia di fare tavoli diventiamo falegnami. Esiste già un tavolo tecnico che è la Commissione. La sede in cui approfondire queste tematiche c'è già” (leggete qui).

Il MSL ha quindi immediatamente richiesto un’audizione presso la Commissione presieduta dal consigliere Teja, avendone in cambio un rifiuto.
Rifiuto motivato dal fatto che la Commissione avrebbe già affrontato tutti i temi che il MSL avrebbe voluto discutere: grave carenza di posti letto per acuti e per la riabilitazione; gravi carenze negli organici; tempistica e garanzia del nuovo ospedale del Felettino; destinazione dell'ospedale si Sarzana.

A parte il fatto che gli ordini del giorno della Commissione inviataci non risultano perfettamente sovrapponibili ai temi che volevamo affrontare, risulta quantomeno inopportuno il rifiuto opposto dal Presidente senza la previa consultazione con gli altri commissari.
A questo punto, se decide sempre e unilateralmente la maggioranza, per favore mandate a casa i consiglieri di minoranza, che ci stanno a fare?
E già che ci siete modificate anche lo Statuto comunale: basta principi di democrazia e partecipazione contenuti nello Statuto comunale, che ogni consigliere dovrebbe avere obbligo di rispettare.

Rimane – al di là dell’ironia – la triste realtà: anche in Città, come già in Regione, vige il principio uniformatore della politica di queste maggioranze; nessun confronto, nessuna critica, non disturbate i manovratori.
Se in cambio la democrazia e la partecipazione dei cittadini vengono meno, pazienza.
Non lamentiamoci poi che aumenta l’astensione al momento del voto. O forse è questo l’obiettivo?


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