Quando mancano ormai poche settimane alla fine del proprio mandato, il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini traccia il bilancio dei suoi 5 anni alla guida della città, tra progetti realizzati, difficoltà incontrate lungo il percorso e qualche idea da riprendere in caso di rielezione o da lasciare a chi prenderà il suo posto.
“Una Spezia bella, sicura, pulita, che abbia riscoperto l'orgoglio della popria storia ed in cui i giovani potranno trovare un lavoro di qualità”: così, in una intervista che le facemmo durante la scorsa campagna elettorale, aveva risposto alla nostra domanda su come si immaginasse La Spezia nel 2022, ovvero al termine del suo mandato. Ritiene che La Spezia di oggi rispecchi quella descrizione?
Sì, abbiamo mantenuto le promesse. Oggi, innanzitutto, Spezia è una città pulita: abbiamo cambiato le modalità della raccolta differenziata e abbiamo tolto dalle strade migliaia di tonnellate di rifiuti abbandonati. Ovviamente, poi, tutto dipende anche dal comportamento dei cittadini, ma abbiamo fatto un grande lavoro. Spezia è anche una città più sicura: i reati sono scesi dai 4.600 del 2017 ai 3.600 di un anno fa. Abbiamo messo quasi 200 telecamere, abbiamo esteso i turni della Polizia Locale e presto arriverà anche il cane antidroga. Spezia ora è anche una città molto più bella, abbiamo fatto tanti lavori: dai fiori nelle aiuole, alle asfaltature, al restauro dei portici.
La città ora è completamente diversa da 5 anni fa. Siamo arrivati ed abbiamo trovato ATC che non aveva più neanche i soldi per i gasolio, mentre ora noi abbiamo traguardato l'in house, rinnovato il parco mezzi e dato garanzie occupazionali ai dipendenti e garanzia di servizio ai cittadini; abbiamo trovato ACAM in fallimento e abbiamo risolto anche quella situazione; abbiamo trovato tante opere incompiute, come l'ex Fitram, l'ex Falcomatà, la biblioteca Mazzini, piazza Verdi da collaudare e cause aperte con mezzo mondo.
Se ci ripenso mi dico che abbiamo fatto un miracolo.
Bisogna anche tenere in considerazione che abbiamo fatto metà della legislatura con la pandemia. Non è stato facile affrontare un nemico come questo, sia in termini di aiuto alle persone che in termini di bilancio, ma siamo rimasti coerenti con quanto avevamo promesso: quando ci siamo insediati ho voluto dare un segnale forte e nonostante tutti i problemi che c'erano nel bilancio e nonostante le richieste della Corte dei Conti, non ho voluto aumentare le tasse, e non lo abbiamo fatto nemmeno dopo.
Abbiamo le tasse più basse d'Italia tra i capoluoghi di provincia e siamo il solo, o uno dei pochissimi, che non ha neanche un autovelox fisso su tutto il territorio. Oggi abitare a Spezia significa, praticamente, avere uno stipendio in più rispetto, ad esempio, a chi abita a Genova. Se noi imponessimo le loro stesse tasse, come Comune potremmo disporre di 10milioni di euro in più all'anno, ma abbiamo deciso di non mettere le mani in tasca alle persone.
Quali sono i risultati di questi 5 anni di amministrazione dei quali va più fiero e cosa, invece, avrebbe voluto fare ma non è riuscito a fare?
Tra i progetti più importanti ritengo ci siano Spezia Forte, con il Parco delle Mura in primis, il Parco della Rimembranza che abbiamo appena inaugurato, poi ci saranno il rifugio antiaereo di Scalinata Quintina Sella e la batteria Valdilocchi.
Abbiamo lavorato tantissimo per Spezia Green, con la rete di fognature e la progettazione per il nuovo depuratore. Tanto è stato fatto anche sul fronte della mobilità sostenibile: presto torneremo ad essere la capitale dei filobus perchè a fine anno il centro città sarà completamente servito da mezzi pubblici di questo tipo, il che significa emissioni zero. A giorni, inoltre, sarà fatta la gara per il raddoppio dei parcheggi di interscambio.
Grande importanza ha il Progetto Miglio Blue, siamo diventati eccellenza mondiale. Abbiamo chiuso la centrale a carbone dopo 62 anni, lo abbiamo fatto noi, io in particolare. Stiamo restituendo Calata Paita alla città. Sono fatti che rimarranno nella storia.
Sono fiero anche di aver messo in sicurezza il bilancio del Comune.
Noi abbiamo fatto tantissimo, ritengo il massimo che si potesse fare. I limiti ce li ha posti la Soprintendenza, ma devo ringraziare gli uffici comunali perchè hanno fatto un lavoro cinque volte maggiore rispetto al passato.
Dalla passerella su Viale Italia ai parcheggi sopra Piazza del Mercato: sono stati diversi i progetti annunciati e non realizzati. Al di là del dibattito sul merito, una domanda sul “metodo”. Visto che i progetti, come avete detto voi stessi dell'amministrazione, nella maggior parte dei casi non sono stati realizzati a causa del parere negativo della Soprintendenza, perchè sono stati annunciati? Perhè sono stati fatti “proclami” senza prima avere in mano tutte le carte necessarie?
L'Italia è fatta così, la norma non prevede un parere della Soprintendenza prima del progetto, pertanto si rischia di lavorare anni, avere trovato i soldi e poi avere il parere negativo della Soprintendenza. Tante volle le interlocuzioni informali ci sono, poi magari cambia il Soprintendente e quello che poteva essere un parere positivo non lo è più. Basta guardare quello che è successo con lo skatepark: al Colombaio abbiamo fatto opere importanti come l'area cani, abbiamo dato in gestione la Casina Rossa e un rudere in cui purtroppo fu commesso un reato di stupro, resta un'ultima parte da riqualificare e lì era previsto uno skatepark perchè i ragazzi lo avevano chiesto esplicitamente, ma la Soprintendenza ha detto che quel prato è un bene monumentale, vincolato, quindi nulla da fare.
Per quello che concerne la passerella trasparente su Viale Italia era un progetto affascinante, che puntava a collegare la passeggiata Morin ai giardini, sarebbe stata trasparente, non impattante, ma è stato detto di no. Discorso simile per Piazza del Mercato.
Ne prendiamo atto, non possiamo fare altro e non possiamo che chiedere una riforma, per il bene di tutti, se no in Italia rischia di bloccarsi sempre tutto.
Un tema molto caro agli spezzini è quello del nuovo ospedale Felettino. Apparentemente nulla è cambiato rispetto a 5 anni fa in quanto nemmeno una parete è stata alzata. Quale è la situazione e quali i tempi previsti adesso?
E' cambiato tutto. A giorni esce il nuovo bando di gara per la realizzazione, ci sono i soldi e questa volta l'ospedale si farà. Purtroppo chi aveva avuto in assegnazione la gara precedente, nel corso della campagna elettorale nel 2015, non è stato in grado di ottemperare a quello che lui stesso aveva progettato. Capisco che la permuta dell'ospedale Sant'Andrea era un onere pesantissimo, così come i vincoli imposti dalla Soprintendenza, ma quando si partecipa ad una gara e si vince bisogna rispettare i contratti. L'azienda aggiudicataria aveva presentato più di una variante, l'ultima era di fatto un nuovo progetto e non poteva essere accettata. Inoltre aveva realizzato solo la metà del lavoro per il quale aveva preso 10 milioni di acconto e non aveva ripristinato la garanzia fideiussoria.
La nuova gara esce entro fine mese, l'assegnazione è prevedibile si faccia entro la fine di quest'anno, in modo che la progettazione esecutiva e l'inizio dei lavori si possano fare entro la metà del 2023. Con questo cronoprogramma, il nuovo ospedale dovrebbe essere concluso nel 2027.
Quali opere, invece, gli spezzini potranno vedere realtà a breve? E ci può anticipare qualche progetto che vuole realizzare se continuerà ad essere sindaco?
A luglio ci sarà l'inaugurazione di "Aspettando il waterfront", un progetto importante con street basket, skatepark, solarium, punti per ascoltare musica, bar e ristoranti: insomma, un luogo tutto da vivere che permetterà agli spezzini di riappropriarsi di un tratto di mare. Ragioneremo poi sul futuro del waterfront, insieme all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale: ci sono già due manifestazioni di interesse.
Con i bandi del PNRR che abbiamo vinto verrà restaurato il borgo di Cadimare (3 milioni di euro) e alla Spezia verranno costruite due palestre, una per i portatori di handicap e una per la ginnastica, al Palamariotti e un'altra palestra al Fontana. Verrà inoltre completata la sistemazione dell'ex Fitram con un investimento di 1,9 milioni.
Guardando ad un più ampio raggio è in attuazione tutto il progetto che abbiamo pensato per decongestionare il centro cittadino dai pullman turistici: il 5 Terre Express partirà da Migliarina, abbiamo fatto un accordo con RFI che stanzia 18,5 milioni per aggiungere un binario ed abbiamo il progetto esecutivo. In questo modo si darà respiro a via Fiume.
Stiamo poi facendo lo studio di fattibilità per il tunnel di viale Italia: se sarà realizzabile affiancherà la passeggiata Morin, libererà viale Italia dalle auto, viale Italia sarà collegata con i giardini al mare e ci saranno molti nuovi parcheggi. Si risolverebbe in questo modo, per sempre, il problema dei parcheggi alla Spezia visto che ad oggi la Marina Militare non ci ha dato aree e che in città non si possono realizzare parcheggi in struttura.
Ci prepariamo al futuro con equilibrio, progetti seri, rispetto per l'ambiente e pensiamo, se la cittadinanza ci darà il consenso, di arrivare ad avere tra qualche anno davvero una città di livello mondiale.
Dopo l'emergenza Covid, che non è ancora finita, ma che tutti speriamo sia alle spalle almeno nella sua fase più acuta, ora ci troviamo di fronte ad un'altra emergenza, quella del conflitto in Ucraina e dei profughi. Anche alla Spezia si sta facendo tanto sia a livello istituzionale che di terzo settore. Se l'emergenza si aggraverà quali altri passi farà il Comune della Spezia? Si parla ad esempio di mettere a disposizione i Covid hotel, si penserebbe anche ad altre strutture?
Gli aiuti sono coordinati dalla Prefettura e prevedono una organizzazione tra Protezione Civile e Caritas. Noi, come Comune, in base alle esigenze, siamo al loro fianco e aiutiamo con tutto quanto è possibile.
Per l'emergenza Covid avevamo messo a disposizione la foresteria del Polo Marconi all'ex Falcomatà, ma quegli alloggi ora sono destinati agli studenti; se ci fosse necessità possiamo trovare una soluzione, ma oggi come oggi non c'è una struttura vuota già a disposizione. Vediamo quelle che saranno le necessità e sicuramente daremo le risposte migliori.
Noi abbiamo 2mila spezzini in attesa di una casa: parliamo di emergenze di tipo diverso da affrontare, ma noi sicuramente faremo la nostra parte anche per aiutare i profughi ucraini, secondo quelle che saranno le necessità. Metteremo a disposizione tutto quello che servirà. Ovviamente sperando che la guerra cessi al più presto.
Il centrosinistra ha appena ufficializzato la candidatura di Piera Sommovigo che sarà sostenuta da una ampia coalizione. Si prospetta quindi uno scenario, per le prossime amministrative, diverso rispetto alla tornata precedente, quando il fronte che le si opponeva era suddiviso in tanti gruppi e tanti candidati. Cosa pensa della candidatura del centrosinistra e di questo “scenario elettorale”?
E' una candidatura che va rispettata, penso comunque che si porti dietro tutti i disastri fatti in questo territorio dalle sinistre. Ci confronteremo in campagna elettorale. Noi arriviamo alle elezioni con un grandissimo lavoro fatto e ci rimetteremo con questo al giudizio degli elettori, fermo restando che noi tifiamo per lo Spezia e non per il Genoa. Io so quello che abbiamo fatto, che è tantissimo, e spero che venga apprezzato dall'elettorato spezzino. Poi è giusto che ognuno possa candidarsi e chiedere il consenso. Massima serenità nell'affrontare questa campagna elettorale.
Per quanto riguarda gli schieramenti che ci saranno, vedremo. Quando finisce un ciclo di 10 anni, come è stato nel 2017, ci sono solitamente più candidati.
Guardando invece all'interno del centrodestra che la sostiene, ufficialmente tutte le fratture sembrano ricomposte. E' indubbio, però, che con almeno una parte di Forza Italia ci sia stata divergenza di opinioni. Pensa che, al di là della posizione dei vertici regionali che le hanno confermato il sostegno, la base degli elettori azzurri spezzini la voterà di nuovo?
A me non risultano queste divisioni: c'è stato un periodo in cui il Commissari di Forza Italia la pensava in modo diverso, ora la situazione mi sembra ricomposta. Ripeto: noi siamo stati sempre uniti dal 2017; c'è stato qualcuno, che è arrivato dopo, che aveva opinioni diverse, io lo ho sempre rispettato, non ho mai fatto polemiche ho continuato a lavorare. Da questo punto di vista, al ballottaggio del 2017 ho avuto il consenso del 60% degli spezzini e lì dentro c'erano gli elettori di Forza Italia, spero che anche nella prossima tornata elettorale questo venga confermato. Il sondaggio de Il Sole 24 Ore mi ha collocato 5° in Italia, 7° l'anno scorso, come consenso tra i sindaci italiani; ho visto anche altri sondaggi che mi danno un consenso elevato. Io ho sempre lavorato, ho evitato le polemiche e ho rispettato il programma che ci eravamo dati 5 anni fa.
Siamo arrivati in fondo con la stessa coalizione, al di là di scelte o visioni diverse che ci possono essere siamo gli stessi di allora, anzi, ora ampliamo la coalizione con altre liste civiche, quindi andiamo alle elezioni con una bella squadra e con progetti importanti, alcuni già in corso ed altri nuovi, che faranno della Spezia una delle più belle città al mondo.