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E' ciò di cui non si discute nel Consiglio comunale che lo accende, e volano minacce di querele In evidenza

di Elena Voltolini - Ad accendere le micce un problema tecnico ed il tentativo di Federica Pecunia di parlare delle presunte pressioni del sindaco sulla marca di vaccino da somministrare al figlio.

Due possibilità che il primo Consiglio comunale della Spezia del 2022 non ha dato hanno finito per accenderlo e fare volare minacce di querele che hanno superato ogni divisione tra maggioranza ed opposizione.

Contrariamente a quanto avvenuto nelle ultime sedute, non c'era, in questa prima assemblea cittadina del nuovo anno, la possibilità per i Consiglieri comunali di partecipare, a loro scelta, o da remoto, tramite piattaforma web, o in presenza sedendo, con mascherina e a debita distanza, sugli scranni della Sala Consiliare. Questo, unito ad un problema tecnico , ha esacerbato gli animi di chi, da tempo, chiede il ritorno alle sedute in presenza.

Fato ha voluto che ad avere un problema tecnico fosse proprio uno dei Consiglieri che in passato, più volte, aveva chiesto il ritorno alle sedute il presenza, ovvero il totiano Paolo Messuri.

Dopo la sospensione del Consiglio chiesta per poter leggere la mozione urgente presentata dall'opposizione per chiedere le dimissioni dell'Assessore Frijia, Messuri ha avuto difficoltà ad accedere alla piattaforma web e la sua voce non si riusciva a sentire per un problema tecnico, che comunque Liguria Digitale ha affermato essere indipendente dalla piattaforma stessa. La conseguenza è stata che Messuri non ha potuto votare una delibera in quanto il suo voto, non udibile, non poteva essere considerato valido e che non avrebbe potuto fare interventi nelle successive discussioni.

Da qui la decisione del Consigliere di spostarsi in Comune e partecipare alla seduta dalla postazione messa a disposizione per i consiglieri.

La sua richiesta, appena arrivato, è stata quella di poter ascoltare quanto detto dall'Assessore Gagliardi che, nel tempo del suo spostamento, aveva illustrato una delibera. Il Consiglio comunale, infatti, dopo non pochi interventi e discussioni in merito, era andato nel frattempo avanti.

Al momento delle dichiarazioni di voto, dure sono state le parole di Messuri alla volta del Presidente del Consiglio comunale Giulio Guerri: “Per quale motivo non ha convocato il consiglio comunale in presenza? Cosa è successo?”

Alla risposta dil Presidente, che ha detto che la decisione è stata condivisa da tutti i capigruppo alla luce della situazione epidemiologica in essere, l'affondo di Messuri: “Quale situazione epidemiologica, visto che tutti gli uffici sono aperti e noi andiamo a lavorare tutti i giorni? Ci deve permettere di svolgere il ruolo di consiglieri all'interno del consiglio Comunale. Se non se la sente stia a casa lei. Io ho il diritto di venire in Consiglio comunale ed ascoltare gli interventi degli assessori. Ora per cortesia fa ripetere l'intervento all'Assessore Gagliardi o mi manda la registrazione. Lei sta violando il mio diritto di consigliere. Se lei passa alla votazione io mi rivolgo agli organi competenti perchè mi sta togliendo il diritto di svolgere il mio ruolo di consigliere. Mi tolga pure la parola, tanto è abituato, quando non sa cosa dire toglie la parola”.

E al momento delle dichiarazioni di voto, ha fatto mettere agli atti: “Voglio che rimanga registrato che il consigliere Messuri non è in grado di esprimere il suo voto per colpa del Presidente del Consiglio e di Liguria Digitale perchè non ha potuto ascoltare l'intervento dell'assessore per problemi tecnici e il Presidente, invece che sospendere la seduta, ha deciso in autonomia di far procedere l'assessore con l'esposizione. Chiedo quindi che venga esposta nuovamente la delibera o di avere la registrazione“.

E al momento del voto, invece che favorevole, contrario o astenuto, ha risposto con un “impossibilitato”.

L'altra possibilità che non c'era e che ha acceso il Consiglio comunale è stata quella di affrontare un tema di cui si sta molto parlando in questi giorni, ovvero il presunto cambio di vaccino al figlio di Peracchini a seguito delle intercessioni del padre.

A portare la questione in aula è la Consigliera di Italia Viva Federica Pecunia che, chiedendo la parola sull'ordine dei lavori, afferma: “Ho atteso oltre due ore che il sindaco di sua sponte riferisse sui fatti di cronaca che lo riguardano direttamente, e su un messaggio che avrebbe indirettamente dato ai cittadini sul fatto che un vaccino sia migliore di un altro”.

Bloccata perchè la questione non è inerente all'ordine dei lavori, la Consigliera non si dà per vinta e poco dopo ci riprova.

Dopo che l'Assessore Gagliardi ha illustrato una delibera inerente il bilancio, chiede la parola e, “giustificando” la propria scelta con un vuoto regolamentare che impedisce di presentare interpellanze dal venerdì pomeriggio sino al lunedì e che ha quindi di fatto reso impossibile che la questione fosse introdotta nell'ordine del giorno, torna a parlare della vicenda riguardante il sindaco Peracchini: “Ha fatto dubitare a chi ha ricevuto una marca di vaccino di aver ricevuto un siero meno valido. Il sindaco rifiuta di rispondere in aula di un fatto così grave commesso?"

“Io non ho fatto niente” ribatte il primo cittadino.

Il Presidente Guerri zittisce entrambi ed invita Pecunia a fare in intervento attinente alla delibera oggetto di discussione: “Il suo invito è gradito, ma a me non mi interessa. Voi mi avete imposto di non discutere di un argomento che è stato sulla stampa e che se fosse vero è di una gravità assoluta. Parliamo del presidente della Conferenza dei sindaci di Asl che avrebbe fatto pensare con il suo comportamento, se accertato, che un vaccino non sia valido quanto un altro”.

Se lei mi toglie la parola ne risponderà. Non è scritto da nessuna parte che io debba parlare di quello che volete voi”, aveva detto poco prima l'esponente di Italia Viva che però, dopo una breve ricerca, viene nuovamente fermata da Guerri che le toglie la parola forte del regolamento che a comma 2 dell'articolo 49 afferma che l'intervento dei Consiglieri può riguardare solo la materia in esame.

“Chi ha da porre altre questioni può farlo con le modalità che avete a disposizione”, aggiunge.

L'assist a Federica Pecunia viene da Massimo Baldino che la invita a presentare una mozione urgente.

La questione, c'è da scommetterci, non finirà qui.

 

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