Rischia di crearsi un dibattito assurdo, nel quale si vuol forzatamente far apparire alcuni in qualche modo dispiaciuti per il pronunciamento del CIGA sulla realizzazione del nuovo ospedale del Felettino, mentre solo altri contenti.
Ciò non corrisponde al vero. Perché sarebbero dei folli coloro che non accoglierebbero con favore quanto deciso, con il conseguente sblocco della “querelle” che aveva sospeso le procedure.
Apro una piccola parentesi: sarebbe comunque interessante far conoscere a tutti gli spezzini quali raccomandazioni vengono fatte all’ASL5 ed a Regione Liguria.
Altrimenti rischiamo che qualcuno cominci a chiedersi l’utilità di questi mesi, passati a discutere tra Genova e Roma, ed a scambiarsi carte, tenendo cosi fermo da inizio anno un bando importantissimo.
Si parla di ospedale, di sanità, con Enti pubblici coinvolti. Credo quindi sarebbe nell’interesse di tutti massima trasparenza e chiarezza.
Ma tornando alla sostanza del tema: si può tirare un sospiro di sollievo, perché l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale può andare avanti.
Quello che però ha sempre destato preoccupazione, non solo in parte della politica, ma anche nei Sindacati e nelle Associazioni cittadine che hanno dato un contributo al tema della sanità spezzina, è il tema della sostenibilità finanziaria dell’ASL5 rispetto al mantenimento di un servizio pubblico con standard adeguati. Soprattutto sui punti urgenti e necessari dell’assunzione di personale sanitario e della manutenzione delle strutture esistenti, in attesa del nuovo Felettino.
E se tutta la politica si compiace per l’avanzamento dell’iter, parimenti tutta dovrebbe far suoi tali quesiti.
Insomma, ci dovrebbe essere una vera comunità d’intenti per capire quale sarà lo stato di salute della nostra ASL nei prossimi anni e come questi verranno affrontati.
Perché se è vero che fino ad oggi si sono ritardati bandi di assunzioni rispetto alle tempistiche previste nel piano di fabbisogno, o tappato maldestramente le falle che si sono aperte nelle strutture principali del territorio (guardiamo ai problemi delle manutenzioni che in pochi giorni hanno nuovamente colpito il Sant’Andrea), ancora non ci è dato sapere come farà ASL5, nel futuro, a recuperare tutto questo deficit, tanto più avendo sulle spalle un canone annuo di 15 milioni di euro per ripagare i costi di realizzazione del nuovo ospedale.
Mi pare che siano considerazioni e dubbi quantomeno ragionevoli, a cui nessuno ha dato ancora risposta con una programmazione chiara e precisa.
Questo è il principale punto: il futuro del servizio sanitario. I suoi standard. Il recupero delle lacune che da anni ci portiamo dietro, e sono peggiorate. Nei confronti di tutto ciò, anche l’ospedale del Felettino assume il ruolo di un pezzo – seppur importante – del sistema.
E continuare a pretendere risposte puntuali su questo non è strumentalizzare la questione ai fini della campagna elettorale, come qualcuno dice. Perché il CIGA si è espresso sulla regolarità dello strumento pensato per realizzare un ospedale.
Non si è espresso sullo stato di salute della nostra ASL e su come potrà portare avanti il servizio che le compete, con i costi in più che dovrà sostenere.
Marco Raffaelli
Consigliere omunale della Spezia - PD