Davanti ai cancelli della centrale Enel Eugenio Montale della Spezia è avvenuto ieri un brindisi simbolico da parte di AvantInsieme e + Europa.
I due partiti politici si sono dati appuntamento all’ombra della centrale, proprio sotto quella ciminiera che da moltissimi anni accompagna gli spezzini nei viaggi più o meno corti.
La Centrale Eugenio Montale di Enel Energia ha infatti cessato la produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo del carbone il 22 dicembre
Il Consigliere del partito di AvantInsieme, Franco Vaira, ha affermato: “Sono figlio di operaio e conosco cosa vuol dire non poter portare a casa lo stipendio ma la prospettiva del PNRR favorisce la conversione ed una trasformazione di questo sito in una situazione di industria green che avrà una ricaduta occupazionale importante, favorendo la salute degli spezzini. Sarebbe assurdo come forza politica, e come medico, non portare avanti questa battaglia. L’amministrazione ha dato solo 400 mila euro per la bonifica dell’amianto presente nel 10% delle scuole. Ci vuole molta più attenzione si questo tema”.
Lorenzo Forcieri, AvantInsieme, ha fornito la sua idea di futuro per la zona: “Non siamo contro l’ENEL, che consideriamo una industria importante e dal rilievo mondiale, ma l’azienda deve prendere atto di quello che è successo nel nostro territorio, che ha già contribuito al fabbisogno elettrico. ENEL deve pensare a questo posto come un territorio che deve essere valorizzato per qualcosa di nuovo, demolendo e bonificando i terreni ed investendo su qualcosa legato alle attività economiche green e smart, legato alla mobilità elettrica. Il Turbogas impiega 30 persone mentre il nostro progetto può dare lavoro a centinaia, se non migliaia, di persone”.
Il coordinatore di + Europa Diego Del Prato ha sottolineato: “Crediamo nella transizione ecologica e sostenibile e La Spezia ha bisogno di sviluppo senza ricatti istituzionali pensando in grande, senza lunapark o lucine natalizie.”
Giacomo Paladini, architetto e predecessore di Diego del Prato come coordinatore di + Europa, ha affermato: “Rigenerazione urbana non è il riuso di in edificio singolo ma coinvolge una larga parte della società in tutti i sensi e potrebbe essere un esempio nazionale di rigenerazione".