"Dunque i ministri Cingolani e Franceschini, per quanto di loro competenza, hanno dato parere favorevole alla costruzione di una centrale turbogas a Vallegrande.
Le "superiori esigenze nazionali" ancora una volta hanno avuto la meglio sui diritti degli spezzini, per quanto la città avesse già abbondantemente pagato in termini di salute e di sfruttamento del proprio territorio per oltre sessanta anni. Noi di AvantInsieme, pur consapevoli che una centrale a gas è meno impattante di una a carbone, avevamo non solo detto di no al turbogas per ragioni ambientali e di salute pubblica, ma anche perché credevamo e crediamo che quell'enorme area, per la sua strategica ubicazione, possa essere utilizzata come volano economico industriale per la città. Lo dicemmo nel 2017, lo ripetiamo ancora oggi: con questa scelta, se confermata, si perdono occasioni per incidere positivamente sul il futuro della città e di tutta la sua provincia.
Noi ci asteniamo dal partecipare al triste rimpallo di responsabilità, di accuse incrociate che immediatamente ha acceso il dibattito politico locale, perché lo riteniamo non costruttivo ma funzionale soltanto ad acquisire qualche consenso in più in vista delle prossime elezioni.
Chiediamo invece che vengano compiuti tutti i passi possibili affinché l’iter procedurale non si completi, l'autorizzazione non venga concessa e si proceda al contempo a convincere Enel ad investire nell’area di Vallegrande in attività innovative, centri di ricerca e produzione di energia green: l’idrogeno verde può essere una proposta da approfondire. Pensiamo che ci sia ancora qualche spiraglio per rovesciare la situazione. In ogni caso chiediamo che la classe politica cittadina, una volta tanto coesa, si comporti con onore".
Movimento AvantInsieme