Leggiamo quanto il governo decreta per il futuro della nostra città: si dice che la centrale a turbogas richiesta da Enel è compatibile con l’ambiente. Dopo una lunga procedura che ha coinvolto tutte le parti interessate, il Governo è approdato a questa decisione che ci lascia amareggiati e delusi perché l’abbandono delle fonti fossili è una necessità globale e invece qui, in Italia e alla Spezia, prevalgono progetti vecchi e sbagliati.
Abbiamo chiesto al Governo di bloccare questo progetto, perché un’altra via è possibile e ormai è in azione ovunque in Europa meglio che in Italia.
Allora la storia è finita? No, perché la materia energetica è competenza da regolare in accordo tra Stato e Regione. Anche il Ministro ha dovuto ammettere che, prima del si definitivo, un altro passo deve essere compiuto: l’intesa con la Regione Liguria. Se la Regione spiegherà chiaramente che questo progetto è incompatibile con i progetti energetici liguri allora si potrà rimettere tutto in discussione.
La Rete per la rinascita dell’area Enel raccoglie decenni di mobilitazioni ambientaliste sulla questione: contro l’inquinamento, per la salute e per l’occupazione; oggi aderiscono alla Rete associazioni, partiti, singoli cittadini: abbiamo avuto incontri con parlamentari nazionali e regionali di tutti gli schieramenti, ci rivolgiamo a tutte le forze sociali. Vi è ormai un sentimento e un’opinione comune che la centrale a turbogas sia negativa per La Spezia, per la Liguria e per l’Italia: negativa per l’ambiente, per l’economia, per la salute. Questo sentimento è stato recentemente espresso all’unanimità dai Consigli Comunali della Spezia e di Arcola e dal Consiglio Regionale della Liguria.
Crediamo indispensabile che in questo momento ognuno faccia qualcosa per fermare questo progetto e invitiamo le istituzioni e la cittadinanza a discutere apertamente la questione nel corso dell’Assemblea pubblica che si terrà al Cinema Nuovo, alla Spezia, Sabato 18 Dicembre alle ore 10.
Bruno Rosaia
Rete per la rinascita dell'area Enel