Quale sarà il futuro dell’ospedale San Bartolomeo? Cosa verrà ulteriormente “sottratto” ad una comunità di 22.000 abitanti (senza considerare la Val di Magra con la sua popolazione)?
Bene. Ecco le ultime notizie:
A) La chiusura definitiva del reparto di rianimazione con ciò che ne consegue (la paralisi di ogni attività delle sale operatorie che non avranno più funzioni di routine, ma solo straordinarie).
B) Il medico anestesista potrà essere presente solo con la reperibilità (in caso di problematiche che prevedano un rianimatore si dovrà attendere l’arrivo dalla Spezia. Lascio a chi legge valutare ciò che può significare).
C) Un medico ortopedico a disposizione in sala gessi e in pronto soccorso solo al mattino.
D) Il Reparto di Ortopedia attivo per interventi minimali e solo al martedì.
E) Il Reparto di Urologia attivo solo come centro calcolosi. Per il resto il reparto è attivo solo al Sant’Andrea.
F) Il Reparto di oculistica trasferito alla Spezia.
G) Tutti i reparti sono sotto organico. I turni scoperti devono essere svolti dal personale già presente, con la conseguenza di avere turni di lavoro massacranti che possono rivelarsi non sufficientemente sicuri per il paziente.
H) Il 118 non garantisce i trasporti, per cui questo servizio ricade sul pronto soccorso.
Ma ecco,infine la “chicca”: il pronto soccorso verrà a breve trasformato in presidio di primo soccorso. Quindi non solo si assisterà alla sua chiusura notturna, ma si avrà solo la possibilità di ricevere... una medicazione in caso di sbucciatura al ginocchio!
Insomma, piano piano siamo arrivati allo svuotamento della nostra struttura ospedaliera. Per farne cosa?
Ho voluto elencare le ultime desolanti novità perché credo che la nostra sanità sia giunta al capolinea e ritengo che occorra una vera e propria mobilitazione da parte di quanti credono nel servizio sanitario pubblico ed intendono contrastare il chiaro disegno della Giunta Toti di indebolirlo per consegnarlo al privato.
Ed è proprio in considerazione di ciò che ho maturato in questi mesi il convincimento di ritornare ad affrontare le sfide che più mi appassionano (sociale e sanità) affiancando l’azione del PD, visto che sia la Segreteria provinciale e quella sarzanese si caratterizzano per una linea politica sicuramente progressista e di sinistra che condivido. Ritengo sia più utile far confluire ogni energia in un soggetto politico ben strutturato sul territorio, con organismi che, mi auguro, siano attivi con un giusto sistema in grado di far maturare la piena consapevolezza di quanto sta accadendo, elaborando linee d’azione efficaci.
Rosanna Pittiglio
già assessore ai Servizi sociali del Comune di Sarzana