"Il Comune della Spezia è seduto su tre bombe a orologeria, a innescare la miccia è ormai chiaro che sia stato il primo cittadino", così la nota di Francesco Sergiampietri (Coordinatore comunale Forza Italia La Spezia) e Alberto Turini (Coordinatore comunale La Spezia Popolare).
"Ci spiace affermarlo, ma non possiamo prenderne atto e tacere, perché verrebbe meno il rapporto di fiducia con i nostri elettori. Si tratta nell’ordine della costruzione del nuovo ospedale del Felettino, delle aree della centrale Enel e dello Stadio Alberto Picco. Tre situazioni che rappresentano spazi e opere strutturali fondamentali per la crescita e la qualità della vita, non solo della città, ma di tutto il bacino economico che ruota intorno al comune della Spezia".
"Tre ambiti in cui il Sindaco avrebbe dovuto concentrarsi, invece che perdersi in apparizioni nazional popolari come l’ultima pedalata in bicicletta, creando relazioni costruttive e non muri contro muri. L’interlocuzione dovrebbe essere aperta, non solo all’interno della maggioranza, ma anche con opposizione e con tutti gli stakeholder coinvolti del mondo produttivo, ambientalista, dell’innovazione e della sanità, oltreché della cittadinanza".
"Abbiamo invece nel tempo assistito, da un lato alla delegittimazione, fino quasi all’irrisione di alcuni componenti della maggioranza, come la defenestrazione del consigliere Massimo Baldino che rappresentava nella coalizione l’ala ambientalista e alla rottura con un consigliere, Andrea Costa, che rappresenta il filo diretto del consiglio comunale con il Governo nazionale".
"Un caso più unico che raro in Italia, se non nel mondo, quello di un sindaco, Peracchini, capace, al contempo di perdere due consiglieri e di rompere con un membro del Governo che ha contribuito alla sua elezione ed oggi titolare delle deleghe, nell’ambito del ministero della salute, per l’ambiente e quindi centrale Enel e per il monitoraggio delle infrastrutture e la realizzazione delle nuove opere ospedaliere. Le scelte di Peracchini, di non rendere edotta per tempo la città intera, in merito alle modifiche delle scelte compiute dall’Enel sulla centrale spezzina, così come l’abitudine di non partecipare alle commissioni consiliari in cui il suo operato viene messo in discussione, come nell’ultima dedicata allo Stadio Alberto Picco, sono tali da rappresentare un caso clinico politico da analizzare, studiare e approfondire".
"Del Picco e della possibilità ormai certa di non giocare, in caso di salvezza, con l’inizio del campionato della prossima stagione, mettendo così non solo i tifosi nella condizione di non poter assistere, per il secondo anno consecutivo, alle partite casalinghe, ma anche a repentaglio punti preziosi utili a sostenere l’investimento della famiglia Platek , abbiamo già parlato".
"Degli sviluppi del Felettino, la parte progettuale, l’assegnazione dell’appalto e tanto altro ancora, su cui vengono dati annunci un giorno si e l’altro pure, c’è ben poco da aggiungere. Ci chiediamo come mai il sindaco non abbia alzato il telefono per chiedere un incontro urgente con il sotto segretario Andrea Costa, visto le sue deleghe, per cercare di snodare le matasse di Enel e Felettino mettendo il tutto in allineamento con il governo della regione".
"Ci chiediamo quante volte sia stata convocata una riunione di maggioranza delle forze politiche della coalizione, aperta magari anche agli iscritti, per fare il punto sullo stato del programma e sui rapporti all’interno della coalizione stessa. Quello di Peracchini sembra sempre più un caso di Cosplay politica, dove la tecnica nota nel mondo dello spettacolo per rappresentare la figura di un super eroe indossandone i panni, qui trova spazio in un gosplayer che tende a imitare un super sindaco che risponde solo a se stesso".