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Università spezzina, Giorgio Pagano: "L'abbiamo scampata bella. Ora non bisogna perdere tempo"

L'abbiamo scampata bella. La Scuola Politecnica dell'Università di Genova aveva deciso di unificare nel capoluogo regionale i corsi di Ingegneria navale e nautica, ma è stata sconfessata dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, e almeno per un anno Ingegneria nautica rimarrà a Spezia.

E' poco rispetto al progetto della città, ma è tantissimo nelle circostanze date: quello che è successo non è un fatto "normale", ma straordinario. Merito di un impegno corale: studenti, Comune, Promostudi, associazioni, partiti, cittadini. Lo scontro ha lasciato tensioni e ferite, meglio dare spazio, nel rapporto con Genova, al ragionamento e allo sforzo di persuasione. Ma senza deflettere dal disegno: un'Università del mare a Spezia, unica in Europa e nel mondo per l'interazione tra civile e militare, tra formazione, ricerca e industria. Dobbiamo quindi puntare ancora a non perdere un'occasione unica non solo per Spezia, ma per la Liguria e per l'Italia: è Spezia che può ospitare sia Ingegneria nautica che navale, perché solo da noi gli accordi con la Marina consentono di ottenere sedi e laboratori in tempi brevi e a costi bassi e quindi di assicurare un futuro a entrambi i corsi e risposte adeguate a un sistema industriale in forte affanno.
Dobbiamo essere ancora più convincenti su un tassello decisivo: assicurare la copertura del costo delle cattedre mancanti, attraverso un maggior impegno finanziario del Distretto delle Tecnologie Marine e delle grandi imprese private, che devono essere lungimiranti e vederne il "ritorno". E dobbiamo ricercare il sostegno di altre istituzioni. E' vero, come ha detto il Presidente della Regione Burlando, che "la decisione spetta, in autonomia, all'Università". Ma è vero anche, come hanno sottolineato il Sindaco e il Presidente della Camera di Commercio, che "la Regione può svolgere un ruolo essenziale sotto il profilo della pianificazione generale" e che va superata una "carenza di programmazione e di scelte complessive che riescano a fare emergere i principali punti di forza di ciascun territorio regionale". E' un bene che gli assessori regionali spezzini spingano in questo senso, ma ora è la Regione tutta che deve "fare la differenza". Occorre poi garantirsi l'apporto del nuovo Ministro dell'Università, e la sua coerenza rispetto all'impegno del predecessore. Abbiamo un Ministro spezzino, è bene che anche lui dica la sua e ci aiuti a far comprendere al Paese tutto il valore del nostro progetto. E' decisivo, infine, rinsaldare il rapporto con la Marina e far leva sul suo supporto: il progetto si regge infatti sulla sua disponibilità a concedere spazi e strutture, in cambio della possibilità di concentrare la formazione universitaria magistrale dei suoi ufficiali del Genio navale in un'unica sede. C'è un anno di tempo, ma non un giorno va perduto. Uniti ce la possiamo fare.

 

Giorgio Pagano
Presidente dell'Associazione Culturale Mediterraneo

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