Capiamo, cioè, l'insoddisfazione per l'ennesima figuraccia, ma ridursi a dover giocare alle tre carte pur di raccontare una realtà che non c'è, fa francamente sorridere: i numeri non mentono mai e sono brutali nella loro semplicità, possiamo trascriverli dal sito del Ministero dell'Interno per il semplice onor di verità.
Per il PD:
- elezioni comunali del 2013: 3876 voti
- elezioni regionali del 2015 (che hanno visto la prima vittoria di Giovanni Toti): 2814 voti.
- elezioni amministrative del 2018 (che hanno visto la vittoria di Cristina Ponzanelli): 2589 voti, pur senza contare le sue numerose liste satellite.
- elezioni regionali del 2020: con 2479 voti.
Per il centrosinistra unito (id est: l'armata Brancaleone riunita intorno a Ferruccio Sansa nel tentativo di battere Toti, e tristemente sconfitta ovunque e per la prima volta nella storia delle regionali quest'anno anche a Sarzana):
- elezioni del 2013: Cavarra (6755 voti, 66,97%) con i Cinque Stelle (1409 voti, 13,97%) sommano 8164 voti e addirittura l'80,94%.
- elezioni regionali del 2015: area a sinistra (Paita 3237 voti e 34,72%; Pastorino 788 voti e 8,45%) e Movimento 5 Stelle (2191 voti e 23,5%) insieme raccoglievano 6216 voti e il 66,67%, due elettori sarzanesi su tre.
- elezioni del 2018: area a sinistra (Cavarra 3649 voti e 31,73% che, sommato a tutto il resto della galassia che comprende sinistra e Cinque Stelle arrivava a 7648 voti e il 66,5%), sempre due elettori sarzanesi su tre.
- elezioni regionali del 2020: tutta questa galassia si ferma con la candidatura di Sansa a 4548 voti e al 45,77%: meno di un elettore su due, a spazzare anche l'illusione che a Sarzana tutti uniti avrebbero battuto o batterebbero il centrodestra. Ci hanno provato, partendo dai due elettori su tre che non si riconoscevano nel centrodestra al primo turno delle amministrative del 2018 e sono stati sconfitti, sia da Cristina Ponzanelli al ballottaggio dello stesso 2018 che da Giovanni Toti alle regionali del 2020.
I numeri sono impietosi e non si prestano a interpretazioni: il calo del PD a Sarzana è costante e implacabile, confermandosi anche dalle ultime elezioni ad oggi e stiamo parlando, dal 2013 ad oggi, di 1.400 voti persi su una platea di votanti di circa 10.000 totali! Il centrosinistra tutto, poi, pur inglobando i Cinque Stelle, perde dal 2015 ad oggi quasi duemila voti, nel dettaglio 1668.
Nel mezzo, il centrodestra è in crescita costante, dai 1923 voti del 2013 (19,06%) ai 2819 del 2015 (Toti, 30,24%) ai 3853 del 2018 (Ponzanelli, 33,50%) ai 4646 del 2020 (Toti, 46,75%). Dal 2018 ad oggi il centrodestra cresce quasi di duemila voti. Non possiamo mancare di sottolineare che la maggiore crescita all'interno di questo quadro è di Cambiamo, che dal 2018 ad oggi passa da 844 voti a 1234 aumentando di quasi il 70% il suo consenso cittadino a consolidare il sindaco Cristina Ponzanelli, senza contare FdI e Forza Italia al suo interno come appena due anni prima e oggi candidate autonomamente.
I riferimenti che fa la vicesegretaria Castagna, per giocare alle tre carte e raccontare di un improbabile calo (!) del centrodestra, sono al ballottaggio delle amministrative del 2018, curiosamente l'unico dato dove i partiti non sono presenti e dove è certamente vero: Cristina Ponzanelli ha schiantato il candidato del PD e del centrosinistra Alessio Cavarra. Mostrando che sommare i voti, esercizio tanto caro al PD e totalmente inutile in questo caso in cui si vuole giocare alle tre carte, non serve neppure quando il centrodestra candida persone serie e credibili come il nostro Sindaco. Un tentativo, quello dell'ammucchiata per battere il centrodestra, che non è servito appunto nel 2020: scoppiando come un palloncino ipergonfiato l'illusione del tutti-uniti per battere il centrodestra, anche a Sarzana.
Un altro dato è eloquente: per la prima volta nella storia, il PD sarzanese e la Val di Magra non eleggono un loro consigliere regionale, mostrando impietosi la loro debolezza.
Il PD sarzanese ha fatto finta di compattarsi (sono ben note le divergenze interne) e ha deciso di contarsi concludendo la sua corsa terzo su cinque, con la stessa Francesca Castagna. Prima di lei sono arrivati un candidato spezzino e un candidato della Riviera, un risultato impensabile per Sarzana fino a poco tempo fa. Quella che una volta era un'armata – la sinistra sarzanese – oggi è ridotta a strombettare qualche comunicato che gioca alle tre carte, pur di mascherare un fallimento.
In consiglio comunale, poi, il record storico per Sarzana di cinque gruppi consiliari su sei consiglieri fa sorridere e non merita commenti.
Lasciamo parlare i numeri e lasciamo il PD alle sue illusioni e alle sue analisi delle sconfitte (che per loro diventano non-sconfitte!), sport in cui dobbiamo riconoscere che si stanno allenando con costanza e tenacia ormai da anni.
Insomma, basta propaganda: il PD crolla!
Ci consenta, dunque, un consiglio: analizzi con serietà i numeri e i risultati. Si potrà fare delle domande e darsi delle risposte, sui risultati delle sue amministrazioni e delle sue proposte negli ultimi anni. Noi continuiamo a lavorare, con la sempre maggiore fiducia e responsabilità che ci concedono gli elettori.
Giacomo Battistini
Coordinatore Comitato Cambiamo! Sarzana