In qualità di Avvocato penalista (o, come preferisco definirmi "manovale del diritto") una prima lettura dell'Ordinanza 59/2020 di Regione Liguria mi era stata sufficiente per riscontrare come detto provvedimento fosse manifestamente immotivato nonché infondato in fatto ed in diritto, con profili di evidente illegittimità.
L'ultima mossa, consistita nell'adozione del nuovo provvedimento, ritengo mi consenta di affermare pacificamente come da un atto palesemente viziato all'abominio giuridico ( oltre che politico, sociale e morale) il passo sia assai breve.
Considero gravissimo che un'Amministrazione (o forse dovrei dire due) sostenga che in un'area pubblica della città vi sia un pericolo di contagio maggiore rispetto alle altre, al punto da chiudere quella zona, rendendola un ghetto, portando così sul più alto altare dell'ipocrisia la logica del capro espiatorio, una logica che peraltro nella storia recente e non solo mai è stata sinonimo di un buon Governo ovvero di una corretta idea di società.
Non si possono prendere in giro i cittadini spezzini, calpestando elementari principi di diritto, mistificando la realtà ignorando in un sol colpo logica, razionalità e buon senso.
Oggi l'unico atto che può restituire dignità ad una intera città è quello di revocare questa ordinanza, prima che ci pensino le superiori Autorità preposte.
In alternativa, vi prego, ditemi che siamo su scherzi a parte.
Massimo Lombardi
Consigliere Comunale Spezia Bene Comune/Rifondazione Comunista