Viviamo giorni nei quali la soglia dell’attenzione sulla diffusione del Covid alimenta nuovi timori e preoccupazioni. Dobbiamo far tesoro di quanto abbiamo vissuto affinché il nostro sia un sentimento propositivo capace di sostituire le paure con la prudenza e la precauzione: prevenire, organizzare e preparare l’autunno perché il Paese non finisca nel caos e nell’emergenza.
Ci sembrano riflessioni di buon senso e patrimonio comune per chiunque ambisca a governare il Paese invece, particolarmente al Ministero dell’Istruzione, ci sembra si stia nettamente sottovalutando l’urgenza di offrire alle famiglie, agli studenti, agli insegnanti e ai presidi messaggi e indicazioni chiare, realistiche e applicabili.
Nel settore universitario assistiamo a una totale assenza di supporto e di regole cosicché il ritardo clamoroso nel predisporre adeguate soluzioni alternative ai tirocini curriculari -per esempio- provocano il posticipo del conseguimento delle lauree. Questi rinvii potranno tradursi in nuove tasse di iscrizione a carico delle famiglie e, certamente, le rette accademiche non sono mai “pochi spiccioli”.
Analogamente al tema dei tirocini, per la ripresa delle lezioni accademiche alcuni ipotizzano addirittura marzo del prossimo anno: ritardi che potranno ripercuotersi sulle spese a carico delle famiglie degli studenti fuori sede tenuti a corrispondere gli affitti “a vuoto” per non perdere l’alloggio nella città universitaria. L’assenza della Ministra Azzolina e l’arroganza dei singoli esperti, ciascuno con una raccomandazione che contraddica quella dell’altro, significano costi, ritardi e danni altrettanto gravi alla diffusione del Covid.
Non va certamente meglio il quadro delle scuole del secondo ciclo: i ritardi nella distribuzione dei nuovi arredi, nella definizione e assegnazione degli organici aggiuntivi così come le contraddizioni delle ultime settimane in materia di gestione delle scuole mettono a serio repentaglio la ripresa delle lezioni il prossimo 14 settembre.
Tutto ciò succede perché all’irreparabile incompetenza dei ministri di questo Governo si aggiunge un clima di paura alimentato dalle incertezze su istruzioni, linee guida e regole profuse da più di un ministro: Lamorgese, Speranza, Azzolina, Boccia ognuno con il proprio comitato di esperti e ognuno con ricette diverse dal proprio collega di Governo.
Noi lavoriamo nelle amministrazioni locali per tentare di sopperire e di aiutare le scuole e le famiglie nella complessa transizione che riporterà i nostri studenti nelle aule ma da soli, i Comuni, le Province e la Regione, non potranno farcela: il MIUR e il Ministro finite le vacanze, si mettano seriamente al lavoro!
Francesco PONZANELLI
Vice Presidente della Provincia della Spezia