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Il consiglio provinciale si infiamma, Rosson: “Le tariffe idriche aumenteranno?” In evidenza

Il consigliere di maggioranza Alessandro Rosson ha abbandonato l'aula al momento della votazione.

Tema all’ordine del giorno del consiglio provinciale che si è riunito questo pomeriggio è stato la delibera di approvazione del coefficiente delle tariffe del servizio idrico integrato per l’annualità 2020-2023. Una settimana fa si è tenuta, nella sala del palazzo provinciale, una conferenza stampa per presentare il piano di investimenti per lo spezzino.

“Parliamo di un piano di interventi che nasce da un anno e mezzo di lavori – così la consigliera provinciale delegata Claudia Gianstefani - In questo piano ci sono interventi con uno studio di fattibilità, quindi il quadro economico dei 522 interventi è un quadro realistico”.

Un dialogo con le amministrazioni che è partito da settembre e che ha compreso 4 macro aree: il golfo, la riviera, la val di vara e la val di magra. Un percorso lungo e che ha visto diversi scontri accesi, come ammesso dalla stessa consigliera: “ma che ha fatto comprendere alle parti coinvolte che è impossibile ragionare per individualità e anche l’importanza di 4 obbiettivi: la tutela della risorsa idrica, la depurazione, perché in questo piano si va a intervenire in modo massivo sugli scarichi a mare, sullo spreco della risorsa idrica, gli investimenti sono volti proprio alla riduzione di perdite, e ad un sistema tecnologico che prevenga alcune situazioni, infatti molti interventi sono volti ad adeguamento tecnologico dei sistemi di telecontrollo. Un percorso che ci porterà quasi 84 milioni di euro che condurrà ad una svolta per il sistema idrico integrato. Oggi approviamo anche il coefficiente teta, un moltiplicatore tariffario che determinerà l’andamento della tariffa nel quadriennio, non è l’approvazione della tariffa, ci sarà modo di lavorare ad una articolazione che vada incontro alle esigenze che abbiamo riscontrato”.

“Se guardate la delibera vedrete che alla voce “vincolo ai ricavi al gestore” nel quadriennio si parla di 55 milioni, in questo totale andiamo ad applicare il coefficiente teta che determina la variazione della tariffa. Abbiamo aggiunto l'agevolazione tariffaria che vede la luce dopo il percorso che abbiamo fatto partire nel 2014 con l’assemblea dei sindaci ed è stato ridiscusso dal consiglio lo scorso anno, prendendosi la possibilità di individuare una fascia di utenza, ovvero quella dei piccoli comuni che vivono il fenomeno dello spopolamento che vanno incentivati alla residenzialità. E’ stata messa una somma a disposizione sulla quale, in accordo con le amministrazioni e il consiglio, si potrà lavorare in modo fattivo ai criteri individuati nell’ordine del giorno approvato l’anno scorso. Il secondo biennio 2022 2023 è una proiezione ipotetica, tra 2 anni rivedremo adeguamento tariffario e quindi ci saranno delle modifiche”.

Un lavoro che trova il plauso del consiglio provinciale, dal consigliere Simone Sivori sindaco di Zignago che ha rimarcato l’importanza di guardare anche ai comuni della provincia spezzina in difficoltà a causa di problemi logistici, al consigliere Andrea Licari che ha richiesto anche la possibilità di effettuare dei controlli affinché sulle somme a disposizione dei piccoli comuni non si verifichino abusi, fino al vice presidente della Provincia Francesco Ponzanelli che ha fatto un plauso proprio per un lavoro che ha guardato alle realtà in difficoltà. Sarebbe meglio dire di “quasi” tutto il consiglio proivinciale, perché al consigliere Alessandro Rosson “i conti non sono tornani”.

“Su questa proposta di deliberazione leggo che l’andamento tariffario sarà tendenzialmente in linea con quello degli anni precedenti – ha precisato il consigliere Alessandro Rosson - Ma quando vedo la tabella non mi sembra che sia così: nello specifico vedo un + 0.8 nel 2020, + 1,8 nel 2021, +1,69 nel 2022 e + 2,35 nel 2023. Chiedo se è possibile tradurre queste percentuali in cifre, di che somme si tratta?”.

“Nel primo biennio possiamo affermare che l’andamento tariffario è in linea con quello del quadriennio precedente – ha risposto la consigliera Gianstefani - A livello di ripercussioni sulla tariffa, fino a che non faremo l'articolazione, non possiamo dare una risposta assoluta, abbiamo visto che su un’utenza media si parla di centesimi di euro. Rispetto al vincolo ai ricavi del gestore c’è un totale e un coefficiente che andremo ad applicare, in sede di articolazione ogni categoria tariffaria verrà attenzionata”.

Ma al consigliere Alessandro Rosson questa risposta non è bastata, anzi ha chiesto di capire l’incidenza dei dati sopraelencati (+0,8 nel 2020, +1,69 nel 2022, etc).

“Non si può dare questa risposta perché sono in fase di articolazione tariffaria, ad oggi è comunque scorretto dire che aumenta la tariffa dell'acqua” ha ribadito la consigliera Gianstefani.

“Oggi noi deliberiamo il monte totale del fatturato del gestore, che non può essere inferiore agli anni precedenti, attualizzato degli investimenti in base alla norma - ha risposto il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini - Ci sarà poi un secondo momento dove andremo ad applicare le tariffe tra le varie tipologie (residente, non residente, domestica, non domestica, etc) e lì vedremo un dato reale per quel che riguarda ogni singolo utente. Ma abbiamo sempre tutelato gli utenti domestici. Da quando amministro di aumenti reali non ne ho mai fatti”.

Ma anche questa risposta non è bastata al consigliere Alessandro Rosson: “Leggo “variazione rispetto all’anno precedente +0,8”, vuol dire + 440mila euro circa? La domanda è semplice, c’è un aumento o no?”, qui è iniziato uno botta e riposta tra il presidente della Provincia Peracchini e il consigliere Rosson.

“Lo vedremo quando ci saranno le tariffe, non si può rispondere ora” ha affermato il presidente Peracchini, “Domani ai miei elettori dico che aumentano le tariffe?” ha risposto piccato il consigliere Rosson, “No, non puoi dirlo, è palesemente sbagliato” - ha ribadito il presidente della Provincia - “Dipenderà dalla decisione che il consiglio provinciale prenderà, di sicuro non ci sarà un aumento per gli utenti privati domestici. Non possiamo però pensare di avere investimenti per 80 milioni ed in assoluto una diminuzione delle tariffe”, “Ma le bollette aumenteranno o no?”, ha insistito il consigliere Rosson, “Non lo possiamo sapere oggi”, ha risposto il presidente della Provincia.

Una polemica accesa che ha visto anche l’intervento della consigliera Claudia Gianstefani: “Verso la cittadinanza è corretto dire che in sede di discussione il consiglio costruirà l’articolazione valutando ogni singola tipologia d’utenza...”, “Facciamo una scommessa?” ha interrotto il consigliere Alessandro Rosson. “Io non scommetto, un politico si assume delle responsabilità, non si prendono in giro i cittadini. Abbiamo cercato di spiegarle che oggi non approviamo una tariffa ma che approviamo un coefficiente numerico. Non è serio andare avanti per slogan propagandistici” ha risposto la consigliera Gianstefani.

Al momento della votazione della delibera il consigliere Alessandro Rosson ha abbandonato l’aula, la delibera è passata con il voto favorevole dei presenti.

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