"A meno di una settimana dalla scadenza dei termini per il deposito delle osservazioni alla procedura di Via pendente sul progetto di nuova centrale a turbogas alla Spezia, Enel cala la maschera annunciando la propria volontà di destinare le aree attorno alla centrale alla creazione di depositi doganali", così in una nota il Forum Ambiente PD La Spezia, il Coordinamento provinciale PD La Spezia e la Federazione provinciale GD La Spezia.
"Dopo mesi di continui annunci, in cui Enel ha perpetrato una narrazione del tutto opaca e ambigua, nella quale hanno a lungo aleggiato i fantasmi di una possibile riqualificazione complessiva dell'area, nonché di investimenti nel settore delle rinnovabili, tale narrazione non solo non si è mai concretizzata, ma lascia ora trasparire il totale disinteresse della società nei confronti della cittadinanza spezzina".
"Cittadinanza a cui viene negato il diritto ad un ristoro per gli anni di attività della centrale a carbone in termini di sviluppo sostenibile, ma anche la possibilità di confrontarsi sul proprio futuro".
"Complici di questa strategia sono state le amministrazioni comunali e regionali, che in tutto questo arco di tempo hanno giocato una non partita, permettendo ad Enel di ragionare bilanciando esclusivamente i propri interessi, come ogni soggetto economico competitivo che si rispetti usa fare per prassi, se non arginato dalle istituzioni e dunque dal pubblico interesse".
"Si è lasciato che venisse abbandonato il lavoro che aveva portato l'area di Vallegrande nell'alveo del progetto Future-e, non si è preteso nulla in termini di bonifica dell'area né si sono chieste spiegazioni sulle ragioni effettive, nel merito del progetto di centrale a turbogas, che hanno condotto all'ipotesi di un impianto con una potenza così elevata. In poche parole, non sono state difese in alcun modo, se non con strumenti del tutto inefficaci nella pratica, le ragioni del territorio".
"Non possiamo far altro che esprimere il nostro sconcerto di fronte a questo scenario, così come di fronte all'approccio del Sindaco e del Presidente Toti, che perseverano nel prendere tempo sopraffatti dalla totale inerzia, in attesa poter scaricare la loro responsabilità".
"La Spezia non è una "colonia" sulla quale scaricare rifiuti e servitù territoriali. Se questo è il futuro che le destre regionali e locali ci stanno preparando, difenderemo il nostro territorio. Chiediamo al governo nazionale di essere con noi in questa battaglia".