Il gruppo di minoranza ricostruisce la vicenda: "Il Comune dapprima lo ha inserito nel bando di gara per la gestione del porticciolo come facente parte della concessione, poi il curatore del fallimento di Ameglia Servizi lo mette all'asta e se lo aggiudica l'allora gestore Rafanelli.
Successivamente il Comune dichiara che il chiosco non è del fallimento ma è suo e lo accatasta, salvo poi cambiare idea e sostenere che è proprietà di Rafanelli, che tra l’altro aveva proposto al Comune di fare una donazione dello stesso, e che è abusivo".
"Secondo noi - conclude Insieme per Ameglia - sarebbe il caso di sospendere questa operazione che potrebbe comportare una ulteriore responsabilità del Comune con ulteriore contenzioso e ulteriori costi. Vorremmo poi capire se una volta demolito il chiosco in quella zona verrà o meno costruito un nuovo manufatto. In ogni caso si tratta di un incredibile accanimento nei confronti di Bocca di Magra".