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Le 4 proposte di Linea Condivisa per evitare il caos ferroviario In evidenza

E la richiesta alla Regione di attivare unità di crisi con Trenitalia.

 

«Le dichiarazioni odierne della DTR Liguria di Trenitalia lasciano sgomenti: in sostanza, dicono i vertici dell’azienda, la colpa dei ritardi e del caos che hanno caratterizzato lo scorso fine settimana sarebbe da imputarsi agli utenti, alla loro “cattiva abitudine” di usare i treni negli orari di punta. Tradotto: è colpa vostra, perché usate il treno quando vi serve. Trenitalia pretendedi scaricare sui liguri e sui turisti le proprie inefficienze e la pessima gestione organizzativa. Inoltre, pare che l’impiego di treni supplementari dovrebbe essere contrattato, con ulteriori esborsi da parte della Regione. Ci aspetteremmo una presa di posizione netta da parte di questa Giunta, che ha siglato il contratto di servizio». Lo dichiara il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino, intervenendo sul caos ferroviario che ha strangolato la Liguria lo scorso fine settimana.

«Un calvario, al pari delle autostrade. Chiediamo che la Regione attivi un’unità di crisi con Trenitalia per adottare almeno 4 misure urgenti –chiarisce Daniela Tedeschi, gruppo trasporti di Linea Condivisa -.primo, potenziamento dei treni regionali, soprattutto nei festivi e prefestivi, così da decongestionare il traffico autostradale; secondo, convogli ferroviari con un numero di carrozze maggiore, per consentire il rispetto delle disposizioni sul distanziamento sociale; terzo, introduzione di accordi con Piemonte e Lombardia per incentivare i turisti all’utilizzo del treno, scoraggiando il mezzo privato; quarto, coordinamento di orario fra gomma e ferro, così da favorire l’interscambio».

«Regione Liguria continua a essere in balia di Trenitalia: un gestore cui versa circa 100 milioni l’anno, per un servizio che è sotto gli occhi di tutti. Il trasporto pubblico è anzitutto un diritto, ma è anche un servizio a rilevanza economica, che l’utente paga, senza neppure poter usufruire di una tariffa integrata per l’incapacità al negoziato della giunta Toti –commenta Pastorino - Abbiamo visto tante passerelle e tanti annunci a spot, ma i problemi si risolvono giorno per giorno con un lavoro incessante. Se oggi arriviamo a chiedere un tavolo di crisi è proprio perché finora è mancato il lavoro quotidiano e la concertazione con tutti i gestori, sia su ferro sia su gomma».

«In una situazione di collasso del sistema di mobilità privata, il trasporto ferroviario è la risposta. L’asse portante della mobilità ligure –concludono Pastorino e Tedeschi -.Invece anch’esso diventa testimonianza di tutte le carenze nella gestione regionale. La giunta Toti, al di là di qualche mossa propagandistica, non ha attuato iniziative concrete per garantire condizioni di trasporto puntuali e sicure».

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