Ancora pochi giorni e la dimissionaria Claudia Ceroni sarà sostituita da Andrea Corradino nel Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e poi alla presidenza. Nulla da eccepire: una stimata e valida notaio è sostituita da un penalista altrettanto valido e stimato. Ma, salvo essere clamorosamente smentito dai tre saggi che valuteranno la proposta dei Consiglio di Indirizzo per il nuovo Presidente, l'avvicendamento dovrebbe lasciare perplessi tutti coloro che si richiamano alla trasparenza (o sono obbligati a rispettarla, come gli Organi della Fondazione). Difatti è inequivocabile che sarebbero controverse la cooptazione e la successiva nomina, perché dimostrerebbero che era reale la staffetta paventata un anno fa.
Tuttavia della questione non se ne discute.
I media (tranne Gazzetta della Spezia, ndr), dopo aver pubblicato lo scarno comunicato delle dimissioni della Ceroni, hanno steso un velo di silenzio perché "Così è Spezia" (affermazione non coperta dal diritto di autore del giornalista che ne possiede il copyright), né hanno avuto la curiosità di sapere cosa ha fatto Corradino da Presidente del Comitato Territoriale Liguria di Crédit Agricole Italia, se vi rimarrà o chi lo sostituirà. Imbarazzante se la dimenticanza derivasse dalla pubblicità che ricevono e/o dai progetti che presentano.
Pure la politica è silente. Nessun commento, escluso un comunicato di LeU. Neppure un saluto di prammatica alla Ceroni. Non mi stupisce che siffatto mutismo caratterizzi la destra salviniana-totiana-opusdeiana che (non) amministra la Città, ma, sinceramente, mi aspettavo una presa di posizione da parte del centro-sinistra, se non altro perché la Fondazione è stata possibile grazie al risparmio dei cittadini. Zitti anche quelli che non perdono occasione per stigmatizzare "i caminetti" (perché non partecipano?) ed i LeAli (verso sé stessi ed i loro amici?).
Pertanto, pur nel massimo rispetto ed apprezzamento che ho per la Ceroni e Corradino, auspico che la staffetta non si concretizzi, perché se veramente desideriamo cambiare (in meglio), bisogna che ognuno ci metta del suo, altrimenti continuerà ad aver ragione chi afferma "Così è Spezia". E da come voterà, vedremo se la pensa come me la pletora dei consiglieri delia Fondazione legati al cosmo religioso.
Flavio Cavallini
ex Consigliere comunale della Spezia