Sulla bretella stradale destinata a collegare Bolano con Santo Stefano di Magra, la Provincia della Spezia cominci a fare quello che deve per responsabilità istituzionale: porti a gara celermente l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’opera. Grazie all’intervento dell’allora Ministro Graziano Delrio, i soldi già dal 2016 sono a disposizione dell’ente ora guidato da Peracchini: dunque, l’Amministrazione provinciale faccia quanto gli tocca, invece di “buttare la palla in tribuna”, tentando di scaricare sul Governo la responsabilità delle proprie inefficienze.
La Regione provveda a trasferire all’Ente provinciale le risorse stanziate per il secondo lotto, di modo che anche su di esso possa avviarsi rapidamente la progettazione, così da rendere strettamente concatenata la realizzazione del ponte con il completamento dell’opera sul territorio di Santo Stefano di Magra: senza il quale il Comune che ospita le principali attività logistiche legate al porto di Spezia, rischia di diventare un collo di bottiglia, nel quale andrebbero a scaricarsi volumi di traffico insostenibili.
Quest’ultimo tema è sul tappeto da tempo, giustamente evidenziato dalla Sindaca di Santo Stefano e, al tempo stesso, incomprensibilmente osteggiato da una parte della stessa maggioranza (quella che fa riferimento a Italia Viva). E tocca ora alla Regione recuperare il ritardo, mettendo subito a disposizione della Provincia le poste già messe a bilancio, al fine di evitare che la sola costruzione del ponte resti una clamorosa incompiuta.
Come Partito Democratico ci sentiamo certo impegnati a sollecitare, a ogni livello, tutte le iniziative che possano risultare utili per imprimere un’accelerazione alle inerzie altrui. Ma non partecipiamo al gioco del “piove, governo ladro”, tanto più se i giocatori sono in prima persona coloro che hanno causato le perturbazioni e la pioggia.
Ancora due precisazioni, in particolare per i Presidenti in carica di Provincia e Regione.
La prima: il confronto tra la vicenda della bretella Bolano-Santo Stefano e la situazione determinatasi dopo il crollo del viadotto di Albiano non regge sul piano amministrativo. Il viadotto di Albiano era, e sarà, un'opera al servizio di un’arteria statale, di diretta competenza del livello nazionale e, quindi, per natura soggetta alle prassi amministrative decise dal Governo. La bretella è un’opera di servizio alla viabilità provinciale, sulla quale Roma non ha al momento alcuna competenza né potestà.
Ci sarebbe piuttosto da domandarsi come mai né la Provincia né, soprattutto, la Regione, abbiano ritenuto di dover trattare con il Governo nazionale e ANAS il passaggio al rango statale di quella porzione di rete stradale dello spezzino, di collegamento tra l’estremo levante ligure e l’alta Toscana, così evidentemente cruciale per l’autorità di sistema portuale Spezia-Carrara.
Eppure un’occasione propizia clamorosa in questo senso c’è stata: allorché il Ministero e ANAS, pochi anni fa, aprirono una formale concertazione con le Regioni italiane per riclassificare parte della rete stradale, riconducendo allo Stato parte delle strade ex-statali che in precedenza erano state trasferite al livello provinciale e, contestualmente, portando al rango statale porzioni strategiche della viabilità provinciale.
In alcune Regioni operazioni del genere sono state condotte con successo. Ma non c'è traccia negli atti che una trattativa del genere sia stata aperta dalla Giunta regionale per quanto riguarda la viabilità di questo territorio. Oggi ragioneremmo in un altro quadro di competenze, e può persino essere utile provare a riaprire questa prospettiva. Ma certo sarebbe più semplice farlo sulla base di un lavoro che, invece, non c'è stato. Forse perché, fino a poco tempo fa, Toti e Peracchini erano convinti di poter almeno aprire loro i cantieri prima delle elezioni regionali, e di passare all’incasso del consenso.
Siamo disponibili a tentare di riaprire questo percorso, ma non a caricarci sulle spalle la responsabilità le occasioni buttate al vento e il tempo perso dal centrodestra che governa la Regione e la Provincia.
La seconda precisazione riguarda la chiamata in causa di SALT, non solo nella realizzazione delle rampe di connessione alla rete autostradale, ma addirittura nella realizzazione del primo lotto della bretella Bolano-Santo Stefano. Per quanto questa ipotesi possa sembrare “suggestiva”, sul piano normativo e amministrativo non regge.
Primo, SALT non è un’impresa di costruzioni e dovrebbe affidare ad altri l'esecuzione dei lavori; secondo, l'opera è finanziata interamente con risorse pubbliche: si tratterebbe di un inefficace percorso, palesemente viziato sul piano legale e destinato fatalmente a generare contenziosi irrisolvibili.
Non solo. Le concessioni in capo a SALT sono da tempo scadute, ed è in corso da parte del Ministero la procedura per l'individuazione del nuovo concessionario. Immaginare di affidare la realizzazione di un'opera a un soggetto che ancora non c'è non pare la strada migliore per accelerare.
Coordinamento Provinciale PD LA SPEZIA