A fronte delle previsioni del tutto infondate paventate da alcuni comitati locali in merito al conferimento di rifiuti all’impianto TMB (trattamento meccanico biologico per l’indifferenziato, ndr) di Saliceti e comparse sulla stampa spezzina, si precisa quanto segue.
Nel 2019 l’impianto TMB di Saliceti, che aveva dato una disponibilità ad accogliere rifiuti genovesi fino alla sua massima capacità operativa, ha in realtà trattato circa 62.500 tonnellate complessive di rifiuto indifferenziato, di cui 29mila tonnellate di origine spezzina e 33.500 dall’area metropolitana, rispetto alle 105mila tonnellate/anno già autorizzate.
Con l’aggiornamento del Programma straordinario per la gestione emergenziale dei rifiuti sul territorio metropolitano genovese per gli anni 2020 - 2021, approvato dal Comitato d’Ambito il 27 aprile 2020, il contributo temporaneo di Saliceti all’emergenza è stato fissato ad un massimo di 60mila tonnellate per il 2020. Nei primi 5 mesi dell’anno risultano conferiti a Saliceti dall’area metropolitana circa 13mila tonnellate di indifferenziato (circa 11mila dall’area genovese e 2mila dal Tigullio), in lieve flessione rispetto al biennio precedente.
Per il 2021 il tetto massimo sarà invece fissato alla luce delle modifiche impiantistiche prospettate dal gestore per ottimizzare il rientro dei rifiuti nella discarica di Scarpino, ma, alla luce del calo del fabbisogno e dei massimali previsti dal medesimo aggiornamento del programma, non sarà superiore alle medesime 60mila/anno. A regime invece, come da Piano d’Ambito, presso l’impianto di Saliceti, verrà conferita la sola produzione del Tigullio, con un fabbisogno totale da soddisfare stimato in circa 62.500 incluso il fabbisogno del Tigullio (dato cautelativo anche alla luce dei recenti andamenti di produzione e raccolta differenziata nei territori in questione).
Si sottolinea che già a partire dalle prime modifiche della legge regionale 1/2014, Regione Liguria ha deciso di configurare il territorio come unico ambito per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, superando gli ambiti provinciali e puntando ad un sistema integrato. L’assetto impiantistico è stato definito dal Piano d’Ambito 2018, che recepisce ed integra funzionalmente i 4 piani d’area omogenea, sottoposti a VAS, redatti da Province e Città Metropolitana di Genova sulla base degli indirizzi del Piano regionale 2015, che, a sua volta sottoposto a VAS e inchiesta pubblica e approvato dopo un percorso di circa 2 anni, ha prodotto le scelte definitive sulle tecnologie da adottare. In particolare, l’assetto impiantistico individuato prevede: per l’imperiese un polo complesso a Taggia (comprendente TMB, biodigestore e discarica di servizio), recentemente autorizzato, mentre per le altre tre Province sono previsti tre impianti TMB per l’indifferenziato aventi capacità di trattamento fissata in circa 100mila tonnellate/anno localizzati presso Vado Ligure (SV), Scarpino (GE) e Saliceti - Vezzano Ligure (SP) e tre impianti di digestione anaerobica dell’ organico, aventi capacità di trattamento di circa 60mila tonnellate/anno, anche qui preferibilmente in poli integrati. Nella perdurante fase emergenziale del territorio metropolitano, oltre ad una quota di rifiuti mandata in altre regioni, gli attuali impianti savonesi e spezzini hanno già fornito un contributo temporaneo e straordinario, via via in diminuzione con l’attivazione di diverse soluzioni.
Il progetto dell’impianto TMB per l’area genovese è stato recentemente presentato al Comune di Genova. L’ultimo tassello riguarderà il biodigestore per la stessa area, tarato come gli altri sulle 60mila tonnellate annue.