Linea Condivisa boccia l'ipotesi, avanzata in questi giorni dalla giunta regionale, di applicare l'ingresso a pagamento alle spiagge libere con il pretesto di dover rispettare le disposizioni di sicurezza covid e quindi contenere le presenze.
"Sembra che il presidente Toti sia molto sensibile a dispensare libertà per chi ha mezzi economici: manutenzione della barca, gite a cavallo, seconda o terza casa da aprire e sistemare. E poi il consenso a frequentare la spiaggia per chi può pagarsi la stagione allo stabilimento balneare –dichiara il vicecapogruppo Battistini -. E adesso l'ultima pensata: ok alle spiagge libere, ma solo pagando un biglietto di ingresso. Tradotto: è come privatizzare l'ultimo angolo di litorale svincolato dalle concessioni. La giunta sembra ragionare a "misura di lombardo", che mette sempre in conto di pagare l'accesso giornaliero".
"Ora, è giustissimo discutere sulla capienza dei litorali e sulla distanza da tenere fra ombrelloni e sdraio. Però bisogna anche preoccuparsi di quelle vaste fasce di popolazione che non possono (o giustamente non vogliono) pagare per andare al mare; che, lo ricordiamo, dovrebbe essere un diritto di tutti. Insomma: il ticket-spiagge libere è una proposta irricevibile".
"Vista la situazione, purtroppo occorre stabilire un criterio per regolamentare e, laddove necessario, contenere gli accessi. Ma costringere le persone a pagare un obolo per vedersi riconoscere un diritto acquisito, non è una scelta ammissibile. A maggior ragione quando si tratta di spiagge libere non attrezzate –sottolinea Battistini -. Chiediamo la convocazione di una commissione ad hoc, per ragionare collegialmente su come affrontare il problema. Si può mettere un tetto alle presenze perché lo impongono le misure di sicurezza, ma bisogna garantire a tutti il diritto di andare al mare indipendentemente dalle proprie disponibilità economiche".