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Settore florovivaistico a rischio collasso, Costa (Liguria Popolare): «Necessario un "Piano Marshall" a sostegno di tutta la filiera» In evidenza

"Dal Governo necessari e urgenti provvedimenti straordinari"

"Le conseguenze dell'emergenza da coronavirus sta mettendo in ginocchio la sopravvivenza delle aziende liguri del settore florovivaistico e degli stessi operatori – afferma con preoccupazione il Presidente di Liguria Popolare Andrea Costa – una gravissima crisi di mercato causata dalle restrizioni sul territorio nazionale ed europeo conseguenti ai provvedimenti governativi e regionali adottati per far fronte all'emergenza sanitaria".

"La commercializzazione dei prodotti florovivaistici, annoverati tra i deperibili, è stata fortemente penalizzata dalla generalizzata chiusura delle filiere professionali collegate alla ristorazione, all'alberghiero, allo svago ed al turismo che, da sempre, assorbivano, in primavera, una buona parte della produzione – prosegue Costa che in Regione Liguria ricopre il ruolo di Presidente della IIIa Commissione Attività Produttive e Lavoro - Le stesse misure di restrizione in termini di accesso ai punti vendita al dettaglio hanno inciso e stanno incidendo sulle vendite di piante in generale".

"Milioni di piante pronte per essere vendute come ogni primavera giacciono invendute nei campi, nelle serre, nei garden e nei vivai con perdite e costi di gestione enormi. Non solo, anche migliaia di dipendenti, sia a tempo indeterminato che stagionale dell'intera filiera vedono profilarsi il rischio della perdita del posto di lavoro – afferma il leader dei popolari – basti pensare che il periodo che va da marzo a maggio permette alle aziende del rettore di realizzare oltre il 70 % del fatturato annuo".

"Il settore florovivaistico nella sola provincia di Savona conta circa 4 mila addetti tra operatori del comparto e dell'indotto, rappresentando oltre il 70% della PLV agricola e che vale circa 200 milioni di Euro – continua il Consigliere regionale – e le dotazioni previste dal Decreto Cura Italia sono insufficienti e potranno aiutare solo molto marginalmente alcune aziende del settore, sia durante che nel post emergenza, ma saranno poco beneficiate dalle piccole imprese che, notoriamente, hanno grandi difficoltà ad accedere al credito attraverso gli Istituti bancari, con evidenti gravissime conseguenze.

"Regione Liguria si è immediatamente mobilitata dichiarando lo stato di calamità e varando provvedimenti economici finalizzati a sostenere tutta la filiera – conclude Andrea Costa – ma è necessario che il Governo invece dei continui annunci, adotti provvedimenti economici di portata straordinaria per aiutare un comparto che sta patendo perdite per centinaia di milioni di euro di danni. Un "Piano Marshall" che scongiuri il default delle aziende perché la situazione che si andrebbe a creare con aziende che falliscono e migliaia di disoccupati metterebbe a repentaglio la tenuta sociale ed economica dell'intero Paese".

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