I dati parlano chiaro: il 40% dei contagi è avvenuto proprio all'interno delle residenze sanitarie assistite. Dove del resto, per la tipologia degli ospiti, si sono verificate le conseguenze peggiori nello sviluppo della malattia. Anziani, con patologie pregresse, spesso allettati da tempo.
È per questo che la direzione di ASL5 deve smetterla una volta per tutte di proporre l'inserimento di pazienti positivi al COVID19 in strutture sociosanitarie dove si trovano già persone fragili. Magari in attesa, per esempio di verificare cos'è accaduto in ASL4 in relazione al fatto che anche i tamponi negativi possono non dare certezze cliniche assolute, si eviti qualunque situazione dubbia o rischiosa.
Qualche giorno fa ci avevano provato con Alma Mater, Don Gnocchi, Mazzini e Sabbadini. Fortunatamente sono tutte operazioni che siamo riusciti, in qualche modo, a bloccare.
Ora dalla sede dell'ASL spezzina di via Fazio trapela la sciagurata idea di inserire pazienti COVID19 all'interno della RSA Felicia della Spezia.
La struttura è gestita dalla cooperativa Coopselios e ci auguriamo, anzi in primis è proprio ai suoi dirigenti che facciamo giungere il nostro appello, che segua le orme della Fondazione Don Gnocchi e dia parere negativo.
Ci rivolgiamo anche al Sindaco della Spezia e poi a tutti i Sindaci della provincia. Alzate le barricate per difendere i nostri anziani e le persone più fragili. Siete i primi responsabili della salute delle vostre comunità. Fate sentire la vostra voce.
Cerchiamo tutti assieme di far ragionare, una volta per tutte, l'Assessorato alla Sanità della Regione, A.Li.Sa. e chi ha potere decisionale in ASL5.
Non è possibile continuare a gestire l'emergenza legata al Coronavirus con tale approssimazione e superficialità.
Francesco Battistini
Consigliere regionale
Italia in comune/Linea Condivisa