E' stato pubblicato il rendiconto, predisposto dalla Regione Liguria, delle assunzioni, pur precarie, temporanee ed atipiche, per fronteggiare l'emergenza sanitaria Covid 19. Riflettiamo sui numeri e non troviamo una qualsivoglia logica o razionalità. Se purtroppo la intuiamo è certamente non condivisibile, almeno per gli spezzini.
Ricapitolando:
Asl 1 (Imperia) Totale 49 di cui medici 9 di cui infermieri 17
Asl 2 (Savona) Tot 109 medici 16 infermieri 32
Asl 4 (Chiavarese) Tot 18 medici 1 infermieri 6
Asl 5 (Spezzino) Tot 40 medici 13 infermieri 21
Asl3 (Genova) 328 (di cui 27 al Galliera, 31 al Gaslini, 28 all'Evangelico e 161 al San Martino.)
I numeri mancanti ai singoli totali sono evidentemente riferiti a tecnici, amministrativi o ausiliari. A fronte di questi dati abbiamo il numero degli abitanti della Liguria così ripartiti per province e area metropolitana genovese (arrotondati al migliaio)
Genova 841.180
Savona 276.000
La Spezia 220.000
Imperia 213.000
Come si vede non vi è alcuna correlazione tra popolazione ligure e rendicontazione delle assunzioni ex Covid 19. Emblematico ed eclatante è il raffronto tra La Spezia e le province di Imperia e Savona.
Ricordiamo inoltre le gravi sproporzioni tra un'Asl e l'altra della Liguria per ciò che riguarda la dotazione di personale delle rispettive aziende sanitarie pubbliche. Anche per questo aspetto bisogna far parlare i numeri del personale del Servizio Sanitario della Liguria negli anni antecedenti l'attuale emergenza pandemica (contati a campione come unità di dipendenti delle singole Asl ogni 10.000 abitanti).
Asl 1 (Imperia) 121
Asl 2 (Savona) 151
Asl 4 (Chiavarese) 127
Asl 5 (Spezia) 100
Asl 3 (Genova) 186 (con Galliera, Gaslini, San Martino, Evangelico)
Media regionale: 153
Riteniamo assai grave che neppure sulle assunzioni (sia pure precarie, part-time, consulenze, etc.) in tempo di grave emergenza sanitaria si sia tenuto conto delle rilevanti e pesanti disparità che penalizzano soprattutto ed in particolare l'Asl 5.
Non vi è neppure una giustificazione dovuta all'incidenza, più o meno grave, dell'epidemia nei vari territori regionali.
Forse ha picchiato più duro a Genova, ma non ci pare vi siano differenziazioni significative tra le altre province liguri.
Su tutto ciò nulla hanno da dire e fare il Sindaco della Spezia e gli altri Sindaci della provincia, indipendentemente dalla loro connotazione politica? E sta a loro bene che ALISA, dequalificata e contestata come non mai, abbia anche con la pandemia trovato l'occasione di fare un'altra infornata di una dozzina di addetti (clientes?)?
Che ne è stato e che fine ha fatto quella deliberazione Asl 5 dell'autunno scorso, poi rilanciata al ribasso dal Presidente Toti al tempo delle “cosiddette compensazioni” per il mancato decollo della costruzione del nuovo ospedale?
Si parlò (prima dell'epidemia!) di un fabbisogno minimale, straordinario ed urgente, di operatori sanitari che anche noi e il Manifesto per la Sanità Locale e i sindacati ritennero allora inadeguato e largamente insufficiente almeno a colmare il divario tra Spezia ed Imperia, ovvero tra l'ultima e la penultima della graduatoria.
Non hanno fatto nulla mentre altrove continua la “pioggerellina clientelare” o senza logica alcuna. Mentre permane la precarietà e l insufficienza degli OSS costretti a turni defatiganti e in prima linea con il restante ,e inadeguato nel numero , personale Asl e mentre leggiamo di 155.000€ spesi per griffare le mascherine con il logo di propaganda ( 2 a nucleo invece di 30 che da la Toscana ) e si spendono altri 835.000€ al mese per la nave , oltre a personale e materiale , che si potevano usare per attrezzare spazi di proprietà pubblica .
Forse la Conte dei Conti, potrà avere qualcosa da dire sulla cosiddetta “migliore gestione” che tanti danni ha fatto e sta facendo alla sanità pubblica.
Coordinamento Articolo Uno Provinciale La Spezia