È necessario fare le cose per bene e dunque faccio un appello al Presidente della Regione Giovanni Toti. È vero, la situazione attualmente è ormai al collasso, a noi tutti piacerebbe ritornare a vivere le nostre vite in maniera quasi normale al più presto, per una non trascurabile motivazione psicologica e soprattutto per una questione economico-sociale che ormai sta diventando sempre più urgente.
Detto ciò, non possiamo sottovalutare e nascondere la questione sanitaria, ma soprattutto non possiamo permetterci di buttare, ora, alle ortiche i sacrifici fatti con oltre 40 giorni di lockdown. Ritornare in piena fase emergenziale, dopo tutti gli sforzi fatti, sarebbe una catastrofe dalla quale difficilmente sapremo rialzarci.
Presidente, leggendo le tue dichiarazioni sull'intenzione di aprire in anticipo le attività di estetisti e parrucchieri, ero rimasto a dir poco basito. Lavare i capelli, tagliarli, fare una piega, dedicarsi ad un'acconciatura, praticare un massaggio al viso oppure eseguire una epilazione, sono attività che non possono essere fatte a distanza di sicurezza e soprattutto non è possibile proteggere efficacemente bocca e occhi dell'utente.
A.Li.Sa e le 5 Asl liguri non sono stati ancora in grado di mettere in campo un Servizio efficiente di cure domiciliari. Una delle motivazioni fornite dall'Assessore Viale, riguarda la carenza dei necessari DPI: calzari, guanti, tute, occhiali protettivi e mascherine.
Quindi mi chiedo come avresti potuto, Presidente, proporre a parrucchieri ed estetisti di lavorare addirittura direttamente a casa dei propri clienti. Cosa a parer mio a dir poco assurda!
Come avresti pensato di garantire a quei professionisti di lavorare con utenti negativi al Covid19 e soprattutto di lavorare in ambienti sanificati?
Come avresti potuto garantire ai clienti che il professionista che avevano chiamato, non fosse stato infetto o non avesse appena servito un utente positivo?
Avresti consentito loro di lavorare come fossero stati in una corsia d'ospedale o ti saresti limitato a incrociare le dita?
Fortunatamente ora, dopo la tua repentina retromarcia, possiamo discutere con più calma.
Ti suggerisco di considerare con le dovute precauzioni sanitarie, la riapertura dei saloni. Certamente in una data più consona, che permetta di riprendere l'attività, assicurando che vengano effettuate le dovute sanificazioni e che all'interno dei locali ci possa essere il giusto ricambio d'aria. Quindi siano adottati severamente tutti i criteri sanitari come sopracitato.
Per tutto questo ti chiedo cautela Presidente. Torneremo alla normalità, ma abbiamo ancora bisogno di pazienza e scelte accurate. La fretta in queste delicate situazioni lavorative, potrebbe essere cattiva consigliera e mettere a repentaglio la salute di tante, troppe, persone. Alla luce di tutto ciò ti chiedo di riflettere con estrema oculatezza oltre che nelle scelte operative anche prima di ogni dichiarazione.
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa