"Il Governo parla sempre della tutela delle piccole e medie imprese, ma si dimentica del turismo e in particolare delle 30 mila imprese balneari italiane.
Parla di garantire gli investimenti e i prestiti alle aziende italiane dimenticandosi di una delle categorie più colpite da questa crisi: noi balneari.
Conte ha parlato di 400 miliardi ma non sono 400 miliardi che lo Stato dà alle imprese, bensì soldi che le banche possono arrivare a prestare, con garanzia offerta dallo Stato, alle imprese che chiedessero di indebitarsi e che dovranno restituirli con gli interessi. Prestiti che serviranno innanzitutto a pagare le tasse senza far ripartire l'economia reale.
E i balneari come faranno?
Ad oggi, la maggioranza delle concessioni non hanno l'estensione al 2033, perché molti comuni non hanno terminato i procedimenti e rilasciato gli atti secondo quanto stabilito da legge dello Stato Italiano. Quindi come si può chiedere a noi balneari di indebitarci, difficilmente ci metteremo sulla schiena un nuovo debito e nuovi costi. Anche perché non avremmo modo di restituire, in sei anni, i soldi se non avremo la certezza della concessione!
Ci domandiamo il perché continuiamo a non avere risposte sulla circolare più volte richiesta, che il Governo dovrebbe mandare ai Comuni affinché tutti applichino la legge 145, che vuole le concessioni estese fino al 2033?
Perché è possibile mettere in cassa integrazione in deroga solo i lavoratori assunti prima dell'inizio di marzo, senza contare i numerosi lavoratori stagionali delle imprese turistiche?
Perché non veniamo presi in considerazione nei DPCM neppure per quanto riguarda i divieti, basti pensare che già solo per il montaggio delle strutture ci sono alcune regioni che lo permettono e altre invece che non hanno ancora emesso ordinanze in merito provocando una disparità anche tra chi può montare e chi no. Ci faranno aprire per una mini stagione o le spiagge saranno off limits? Eppure noi siamo tra le categorie più colpite. Perché gli emendamenti di sospensione dei canoni vengono resi inammissibili?
Tutti NIET e nessun aiuto che in questo periodo non fanno altro che agitare la categoria e che la porteranno presto a rompere la quarantena e a prevedere di nuovo alleanze con gli ambulanti, altra categoria non felice di come stanno andando le cose.
Lo dichiarano in una nota i vertici della Base Balneare.
"Al contrario- continuano i vertici della Base Balneare - se si insiste in questo non intervento da parte del Governo, nonostante la proroga al 2033 sia già legge dello Stato, i balneari lo riterrebbero un'azione indegna che ha l'obiettivo di portare il settore ad un indebolimento tale da venderlo al miglior offerente a partire da gennaio 2021"
Nelle nostre lettere inviate più volte al Governo ed a tutte le forze politiche, abbiamo chiesto semplicemente ciò che riteniamo che sia un nostro diritto per salvaguardare uno dei settori più importanti e tipici nel turismo italiano. Oltre alle richieste fiscali che servono per mandare e tenere in vita le imprese compresa quella balneare chiediamo l'estensione immediata al 2033, esclusione delle concessioni demaniali dall'applicazione della Direttiva Servizi, deroga dalle evidenze pubbliche motivi di interesse Generale.
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