La provincia della Spezia sta affrontando una grave crisi sanitaria, sia a livello di personale, sia a livello di strutture. Gli addetti sanitari sono in rapporto di 100 su 10000, ben lontani dalla media regionale (153 su 10000).
Le strutture ospedaliere sono ridotte al minimo, con un numero risibile di posti letto e liste di attesa lunghissime, soprattutto per prestazioni ordinarie.
Inoltre la regione ha bloccato la costruzione dell'ospedale del Felettino, lasciando i due ospedali sul territorio a metà servizio.Articolo 1 chiede assunzioni e turnover per il personale e l'annullamento della revoca sull'appalto, portando a compimento un'opera fondamentale per la provincia.
Un'altra questione che è di grande importanza è quella riguardante l'Enel.
La centrale, che aveva nel 2021 la sua data di chiusura, è stata rilanciata grazie alla conversione della centrale, da carbone a turbogas. Regione e comune danno la colpa di ciò al governo, scaricando addosso a lui tutte le responsabilità (piove, governo ladro!).
In questo gioco dello scaricabarile, le opposizioni del Comune di Spezia e i sindaci di Arcola e Vezzano si stanno preparando per una proposta di legge regionale popolare per escludere dal perimetro cittadino le centrali, presenti e future, che si basano su combustibili fossili.
La piana di 73 ettari potrà essere reinvestita in aziende meno inquinanti, che forniscono una maggiore occupazione e che saranno servite da autostrada, ferrovia e porto grazie alla posizione strategica in cui si trova il territorio interessato
A livello di occupazione intendiamo chiedere alla regione un impegno nell'istituzione di corsi di preparazione e assunzioni in Leonardo e Fincantieri, dando un freno alla situazione degli appalti/subappalti e formando lavoratori specializzati e qualificati.
Un discorso simile può essere fatto anche per la marina Militare e rivalutare l'arsenale della Spezia, da sempre cuore di questa città, fornendo lavoratori di qualità che migliorino ancora la sua operatività.
Un'infrastruttura che va completata e che porterà enormi profitti a tutta la regione è la Pontremolese. L'ultima parte è strozzata e impedisce l'utilizzo di questa tratta che collega 3 regioni. La regione si dovrà impegnare affinché nel 2023, anno in cui ci saranno i controlli per cui il corridoio tirrenico, opera ferroviaria fondamentale - anche in ottica pontremolese- potrà ricevere i fondi europei per, il raddoppio della linea sia già stato approntato a livello progettuale e che sia canteriabile immediatamente.
Sul tema ambientale dobbiamo preoccuparci del parco di Montemarcello che ha rischiato di essere abolito in favore dell'economia del cemento. Il parco va anzi potenziato e migliorato nel suo funzionamento, dati anche i gravi problemi di dissesto idrogeologico che questa regione soffre.
Il Masterplan che il governatore Toti ha in mente per la Palmaria rischia di sconvolgere una perla a livello naturalistico del nostro territorio. Il trasformare l'isola nella Capri di Spezia. Idea sbagliata sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista del turismo, in quanto l'isola non può sostenere un turismo così intenso. Riteniamo che l'isola vada inserita nel Parco delle 5 Terre e preservata, con interventi mirati di ristrutturazione, data anche la sua valenza storica con alcuni forti militari risalenti alla I guerra mondiale, non ricoperta di palazzi che faranno felici pochi.
Importante è anche il tema dei rifiuti e del biodigestore di Saliceti. Il sito scelto per l'impianto è sbagliato perché c'è rischio concreto di inquinamento delle falde acquifere dell'intera val di magra. La regione non ascolta le associazioni e i comuni contrari e che da anni si battono contro quest'opera. La regione ascolti le voci in disaccordo e trovi una soluzione migliore
Coordinamento provinciale Articolo1 La Spezia