Partiamo da quello che ci sta più a cuore ovvero la salute dei cittadini che vivono nelle immediate vicinanze del porto:
- l'inquinamento da rumore: le ordinanze che AP ha emesso non sono mai state rispettate producendo tutt'ora un grave disagio alla vivibilità dei quartieri da Fossamastra fino all'altezza di Via S. Cipriano. È stata fatta la campagna di sensibilizzazione verso i terminalisti? Gli interventi repressivi e le misure di mitigazione passive dei rumori dove sono?
- l'inquinamento delle navi ormeggiate: dal 2006 la UE raccomandava in alternativa all'uso di combustibili marittimi più puliti quello dell'utilizzo di elettricità erogata da reti elettriche sulle banchine che comporterebbe una riduzione del 50% delle emissioni di CO2, del 99% di CO e del 50% di N2O oltre ad una drastica riduzione del rumore. È stata adottata tale raccomandazione?
L'AP sta facendo applicare la direttiva del Dlgs 205/2007 che stabilva il divieto di utilizzo di combustibili per uso marittimo con tenore di zolfo superiore allo 0,1% per navi all'ormeggio?
- Per quanto riguarda i rischi di incidente da trasporto di sostanze pericolose, nonostante una sentenza del TAR Liguria (sentenza 870/2011), Autorità Portuale e Capitaneria di Porto, non hanno mai attivato un servizio antincendio a norma di legge
- I monitoraggi sulle sostanze inquinanti vengono realizzati senza il coinvolgimento dell'opinione pubblica e vengono dati in maniera incompleta e con ritardo
Per quanto riguarda l'attuazione del Piano Regolatore del Porto l'AP sta attuando gli atti?:
- Le prescrizione del giudizio di VIA del Ministero dell'Ambiente che affermano "che al fine di mitigare gli impatti prodotti dalle attività portuali, dovrà essere valutata la possibilità di estendere la prevista fascia di rispetto ad altre aree significative la cui progettazione dovrà realizzarsi con la partecipazione dell'A.P. e dei Comuni che si affacciano sul Golfo della Spezia e con l'auspicabile presenza anche di altri soggetti pubblici e non..."
- La delibera del Consiglio Regionale di approvazione del PRP n. 45 del 19/12/2006 dice che "per quanto concerne le Norme di Attuazione del PRP e più in generale il rapporto tra il PRP e i PUC si prevedeva tra le altre cose la verifica delle dimensioni delle nuove banchine in sede di attuazione dell'ambito porto commerciale", è stata fatta questa valutazione? Sono stati fatti gli schemi di assetto urbanistico relativi ai diversi ambiti di attuazione del PRP (soprattutto l'ambito relativo al porto commerciale)?
- l'ordine del giorno del Consiglio Regionale del 19/2/2006 istituiva il Tavolo di Confronto che avrebbe dovuto attuare le prescrizioni del Ministero dell'Ambiente e del Consiglio Regionale producendo documenti di indirizzo che danno operatività agli obiettivi del PRP. Invece l'AP, insieme agli enti locali spezzini, stravolgendo i compiti per cui detto Tavolo era nato, continua a considerare l'attuazione del piano regolatore del porto come una somma di singoli progetti minori, impedendo una valutazione di insieme. Anche l'ultima riunione del tavolo (15 aprile) va in questa direzione che comporta la mancata applicazione della VIA e della VAS
In Consiglio Comunale siamo stato l'unico gruppo a presentare ordini del giorno (n. 73/2013 e 74/2013) che impegnano l'Amministrazione ad attivarsi per un piano di risanamento acustico, a far applicare all'AP le disposizioni dalla UE sul tenore di zolfo dei carburanti e a dichiarare le azioni fatte per applicare tali disposizioni e che impegnano l'Amministrazione a sollecitare l'AP ad attuare le prescrizioni di VIA (Odg n. 75/2013)
Per quanto riguarda Il rinnovo della concessione alla Contship, le prescrizioni previste dal giudizio di compatibilità ambientale del PRP adottate dal Ministero dell'Ambiente prevedono che prima di decidere le opere di ampliamento del porto si devono realizzare gli interventi preventivi (esempio fascia di rispetto) affinché gli ampliamenti non producano un aumento dell'inquinamento nell'area confinante con il porto. A tal proposito ancora non è stato presentato lo studio che dovrebbe verificare la sostenibilità ambientale dell'impatto degli ampliamenti del porto.
Manca inoltre lo strumento urbanistico attuativo del PRP per l'area interessata dal rinnovo della concessione
Le mancate risposte ai quesiti proposti dimostrano secondo noi che l'Autorità Portuale di Spezia e il suo Presidente sono sistematicamente venuti meno al ruolo e alle funzioni che la legge gli assegna.
Tutto ciò ha prodotto e produce non solo una situazione di illegittimità e di illegalità ma anche un danno a migliaia di cittadini residenti nei quartieri retrostanti l'area portuale e della città tutta.
Per questi motivi riteniamo inoltre necessario che la procedura per le indicazioni della terna di nomi da parte della Provincia, dei Comuni e della Camera di commercio preveda l'indicazione di VERI "esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia dei trasporti e portuale" verificata da curriculum vitae trasparenti e resi pubblici come pubblico è lo stipendio che gli viene pagato dallo Stato.
Chiediamo altresì che il percorso che porterà alla nomina del nuovo Presidente della Autorità Portuale preveda delle vere e proprie audizioni pubbliche con le apposite commissioni dei Consigli Comunali interessati (Spezia, Lerici, Portovenere) nelle quali i candidati esprimano il loro programma di azione e dimostrino le modalità attraverso le quali rispetteranno gli impegni contenuti negli atti e nelle leggi sopra riportate. Il porto è una attività che riguarda, nel bene e nel male, tutto il territorio interessato e tutti i cittadini che ci vivono; è quindi necessario che la nomina del nuovo Presidente diventi occasione di una grande discussione pubblica sul futuro di questa importante attività nell'interesse di tutti e non di una sola parte: i terminalisti.