È davvero necessario costituire un'alleanza strategica compatta che possa battere Toti e la destra.
Chi pensa che l'attuale modello di governo della Regione non sia adeguato, ma anzi sia pieno di criticità, ha il dovere di collaborare alla costruzione di un progetto collettivo, condiviso e alternativo.
La guida della Regione va cambiata. Non a parole, però, perché con la propaganda o le chiacchiere non si affrontano e non si risolvono i problemi. Chi sta fuori dall'alleanza progressista agevola la continuità della Lega e dei suoi alleati consentendo loro di portare a termine il lavoro, fallimentare, impostato in questi 5 anni.
Se vogliamo davvero affrontare e sciogliere i grandi nodi della Liguria dobbiamo essere compatti. Ci troviamo davanti a un bivio: siamo soddisfatti della gestione della destra o no?
Sul piatto ci sono: il futuro della Centrale ENEL e la sua riconversione; la gestione equilibrata dei rifiuti e il contrasto al biodigestore di Saliceti; la gestione virtuosa dei parchi regionali e il destino del Parco del Magra; il territorio e l'ambiente, dal piano spiagge di Marinella e Fiumaretta allo sconvolgimento naturale che vorrebbero mettere in atto alla Palmaria; le infrastrutture, dalla rete stradale ai collegamenti ferroviari, passando per i porti; la Sanità, il governo del sistema, la qualità dei servizi erogati, la carenza di personale operativo e la mancanza di quell'Ospedale, il Felettino, che avrebbe dovuto aprire nel 2020 e che invece non esiste ancora e che, grazie a questa Giunta non vedremo neppure nei prossimi anni.
Nulla di astratto, dunque. Qui c'è in gioco il futuro del nostro territorio e nessuno si può permettere di stare nel mezzo. Si deve scegliere o da una parte o dall'altra. O si sta tra chi vuole cambiare o con la Lega e i suoi disastri amministrativi.
Francesco Battistini
Consigliere regionale Italia in comune/Linea Condivisa