Mentre tutti i manager della Sanità ligure vengono premiati dalla super (e costosa) ASL “Alisa”, inventata dal centrodestra per spendere 50 milioni di euro in più sottratti a servizi utili, i pazienti delle aziende sanitarie locali sono in costante difficoltà. È notizia recente che al Santa Corona di Pietra ligure -Asl 2- la carenza di anestesisti pone la struttura in difficoltà e desta dubbi sull’efficacia delle cure: alla carenza di specialisti contribuisce la fuga di tre anestesisti verso strutture private e l’aumento degli esami di endoscopia digestiva in sedazione (visto che deve essere coperto un mega comprensorio da Savona e Ventimiglia).
Per non parlare dei concorsi che vanno deserti nelle nostre ASL e delle richieste di trasferimento del personale sanitario, stremato da condizioni di lavoro usuranti.
Ma il caso più grave resta la sanità spezzina che necessita di forti investimenti sul personale, per cui le previste “assunzioni straordinarie” non colmeranno il fabbisogno previsto di medici e infermieri mancanti; non solo, la Asl 5 avrebbe bisogno di maggiori investimenti strutturali, tecnologici, dell’incremento di posti letto oggi insufficienti e, non ultimo, resta incerto il progetto sulla costruzione dell’Ospedale Felettino, definito da tutti necessario ma al quale non viene dato seguito.
Duole anche ricordare il futuro dei 158 operatori socio sanitari spezzini ignorati dall’amministrazione Toti e perciò senza prospettive di stabilizzazione, proprio in una regione come la nostra in cui tale figura professionale è necessaria.
Piena solidarietà dunque ai cittadini che hanno deciso di riunirsi per manifestare oggi alla Spezia davanti al Comune per far valere una richiesta di sanità che sia pubblica e fornisca servizi sanitari di qualità.
Leda Volpi