“Leggiamo di uno strampalato tentativo di appropriazione indebita della storia e delle idee di Giorgio Almirante, padre della Destra Nazionale Italiana, da parte di figure marginali destinate all’oblio” -così interviene Davide Parodi nel dibattito sull’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante.
Parodi prosegue: “E' con forza e con determinazione che diciamo: GIU’ LE MANI DA ALMIRANTE! Lo diciamo ricordando che lo storico leader della MSI è stato il fautore di un
processo lento e difficile, quello di trasformare una destra identitaria per collocarla nella geografia politica dell’Italia repubblicana e democratica, che ha rappresentato e rappresenta
valori politici e di democrazia fondanti di questo partito che nessuno, ma proprio nessuno, può fare propri!”.
“E’ inaccettabile” -continua Parodi- “che qualcuno, forse per voler riemergere dalla palude in cui ristagna, rivendichi una figura che non gli appartiene e che mai gli apparterà. Almirante vietò le croci celtiche e disse a gran voce: non voglio morire fascista! Nessuno di questi sedicenti post o neo fascisti può rivendicare Giorgio Almirante, poiché egli stesso li ha già scomunicati, la sua memoria è patrimonio di FdI, che ne custodisce gelosamente il ricordo e gli insegnamenti. Lo diciamo anche in rappresentanza dei molti cittadini che in questi giorni ci stanno manifestando questo sentimento e che si stanno organizzando in un comitato spontaneo per sottolineare che Giorgio Almirante è stato un uomo di grande rispetto verso i suoi avversari politici da Pajetta a Berlinguer e che da questi ha ottenuto lo stesso rispetto e la stessa stima. Quel rispetto reciproco che portò Almirante, accolto da Pajetta, partigiano comunista, a rendere omaggio alla camera ardente di Berlinguer e lo stesso Paietta a rendere omaggio, 4 anni dopo, alla camera ardente di Almirante e Romualdi. Berlinguer e Pajetta, due grandi personaggi, che si staranno certamente rivoltando nella tomba nel vedere questi politicanti pseudo-eredi di una sinistra che non esiste più opporsi, solo per meri fini propagandistici, all’intitolazione di una strada ad un grande Italiano come Giorgio Almirante”.
Poi Parodi parla anche dell’impegno di Almirante per le Foibe: “Fra pochi giorni, il 10 febbraio, ricorrerà anche la commemorazione delle Vittime delle Foibe, una storia mai dimenticata anche grazie a Giorgio Almirante che non ha mai smesso di tenerne viva la memoria, mentre altri intitolavano strade e piazze al loro carnefice: il boia degli italiani, il maresciallo Tito”.
"Mi sia consentita -conclude Parodi- una riflessione sul Segretario del PD Andrea Orlando che si è chiesto quanto ci debba ancora pensare il sindaco Peracchini a negare l’intitolazione di una via ad Almirante; io invece mi chiedo: quanto ci deve pensare il PD per dire no ai Benetton e a revocare le concessioni autostradali ai responsabili del crollo del Ponte Morandi?"