Dopo il piano di riqualificazione di piazza Cavour, anche il progetto della passerella su viale Italia non mette d’accordo nessuno, nemmeno la stessa maggioranza di centrodestra. La richiesta unanime è quella di “un’ulteriore riflessione”, senza scartare del tutto l’ipotesi di un interramento.
Il quadro emerge dalle commissioni lavori pubblici e ambiente, che oggi si sono riunite in Comune per approfondire il progetto dell’architetto Alfonso Femia. La “piazza sospesa”, come vi avevamo già raccontato, dopo uno studio interno agli uffici comunali, carte alla mano, è stata preferita ad altri due possibili interventi, quelli dell’interramento di una parte di viale Italia e di un sottopassaggio ciclopedonale.
Nel primo caso, come spiegato nel dettaglio dall’assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi, una parte di viale Italia verrebbe resa pedonale con un interramento di circa 100 metri, con due rampe di 70 metri ciascuna che permetterebbero il passaggio sotterraneo dei veicoli, per un abbassamento di 5 metri rispetto alla superficie attuale della strada.
La maggiore difficoltà sarebbe quella viabilistica: dato che la principale arteria della città, su cui ogni giorno transitano circa 30 mila veicoli, non potrebbe essere completamente chiusa al traffico, sarebbe necessario creare due corsie provvisorie ai lati del viale, che nella parte a monte sconfinerebbero nei giardini e in quella a mare cancellerebbero l’attuale disponibilità di parcheggi.
Non solo: bisognerebbe anche provvedere allo spostamento di tutti i sottoservizi, come la rete del gas e dell’acqua, per una spesa difficilmente quantificabile; via Diaz verrebbe chiusa al traffico; gli scavi potrebbero “incagliarsi” in ritrovamenti di antiche banchine portuali; il sottopassaggio stradale, a 20 metri dal mare e in una zona di falda, sarebbe facilmente soggetto ad allagamenti; l’attuale impianto di carburante dovrebbe essere demolito e spostato altrove. Un autentico caos, a cui si aggiungerebbe il capitolo dei costi, stimati fra i 13 e i 15 milioni di euro.
La seconda ipotesi presa in considerazione dal Comune è quella di un sottopassaggio ciclopedonale che colleghi via Diaz alla banchina Revel: un’opera di 90 metri, dal costo di circa 3 milioni di euro, che richiederebbe, anche in questo caso, lo spostamento dei sottoservizi e la chiusura al traffico di via Diaz, oltre all’abbattimento di alcuni platani storici dei giardini per i lavori di scavo.
“La passerella pensata dall’architetto Femia semplicemente non si allaga, non toglie parcheggi, non comporta uno spostamento dei sottoservizi e la chiusura al traffico di via Diaz”, ha riassunto l’assessore Piaggi, che ha anche precisato come quello della “piazza sospesa” sia l’unico progetto sul tavolo dell’amministrazione.
Ma l’opera, sulla falsariga di quanto già sta avvenendo per piazza Cavour, non trova quasi nessun sostegno. “Vorrei capire la necessità di realizzare una passerella di questo tipo – ha fatto notare il consigliere Massimo Baldino - Queste risorse si potrebbero destinare ad altri interventi meno impattanti, senza dover umiliare ancora la città con un intervento così invasivo”.
Guido Melley ha invece ribadito l’opportunità di prendere in considerazione l’ipotesi interramento: “Metterebbe realmente in connessione due parti della città oggi divise. Lo dico perché pensavo che l’amministrazione Peracchini avesse voglia di cimentarsi in un'opera difficile ma importante come questa. Le criticità che ha illustrato l’assessore Piaggi sono state superate in altre città d'Italia, come ad esempio Genova. Penso che l’interramento meriterebbe uno studio di fattibilità approfondito”.
Nemmeno dalla maggioranza è arrivato sostegno all’amministrazione: “Collegare la città al mare con un interramento sarebbe epocale per la città – ha spiegato Fabio Cenerini di Forza Italia – Credo che sia necessaria un’ulteriore riflessione sulla piazza sospesa, con l’avvio di un percorso veramente partecipato: sarebbe un intervento estremamente impattante”.
Se Luigi Liguori ha definito la passerella “un’aberrazione pazzesca, di impatto drammatico sulla zona”, Roberto Centi di “LeAli a Spezia” ha sottolineato che “rovinerebbe via Diaz”. “Capisco le criticità dell’interramento – ha continuato Centi – ma sarebbe una soluzione talmente bella per la città da meritare uno studio di fattibilità. Ci vorrebbe la volontà di realizzare un’opera che nel giro di qualche anno cambierebbe radicalmente Spezia”. Dello stesso avviso anche Patrizia Saccone, mentre l’unica voce fuori dal coro è stata quella di Giacomo Peserico di Forza Italia: “Date le condizioni già critiche della nostra viabilità, credo che su viale Italia non si possa fare molto. Penso che non si debba toccare l'integrità di un asse viario fondamentale per la città realizzando sottopassi o interramenti di alcun tipo”.
All’assessore Piaggi l’onere di raccogliere le critiche, precisando la posizione dell’amministrazione: “Voglio essere chiaro: anche per me l’interramento è un sogno innegabile, e non mi spaventa. Ma dobbiamo guardare in faccia la realtà: Spezia ha soltanto un asse viario principale, che è proprio viale Italia. Con un interramento dovremmo sopportare anni di vero e proprio caos per il traffico cittadino, con un cantiere enorme. I voli di fantasia sono belli, ma vanno calati nella realtà”.