Prendiamo d'esempio una classica famiglia spezzina con due figli. Scatta l'allerta e uno dei due che va a scuola in un comune può frequentare le lezioni, l'altro, invece, si ritrova con l'istituto chiuso e deve rimanere a casa. A pochi chilometri di distanza possono cambiare le sorti della giornata durante un'allerta e, soprattutto, mandare in crisi i genitori tra mille organizzazioni.
Questa la situazione al centro di discussioni e polemiche in questi giorni e nell'ultima settimana, con l'emanazione di due allerte che, tutto sommato, non sono sembrate così pericolose. Ricordiamo infatti che la chiusura o meno delle scuole non la decide chi emana l'allerta, ma è la conseguenza di una decisione del primo cittadino di un comune, perché si presume che sia egli stesso a conoscere meglio di chiunque altro la posizione e la situazione delle scuole che si ritrova nel territorio.
"Sull'allerta gialla e sulla rossa ci sono pochi dubbi: con la prima le scuole rimangono aperte, con la seconda si chiudono- dichiara il sindaco di Castelnuovo Magra Daniele Montebello, e prosegue- ma durante l'arancione è un dramma: in quel caso emerge la discrezionalità del singolo sindaco".
Con queste poche parole ha esordito Montebello quando ha iniziato a spiegare quali sono le responsabilità che deve affrontare un amministratore di un comune di fronte a casi del genere. "Purtroppo questa mattina ho ricevuto qualche telefonata poco educata", probabilmente la rabbia dei genitori che si sono dovuti organizzare per affrontare un problema che nella pratica non si è verificato. E ancora: "In allerta arancione è tutto nelle mani dei sindaci, ognuno prende la decisione che ritiene più opportuna, ma credo che dopo i consulti ci debba essere un po' più di attenzione- e spiega- da un lato spero che ci sia un po' di presa di coscienza in più da chi emana le allerte, dall'altro vorrei sollecitare un tavolo con tutti i sindaci per avere un po' più di uniformità nelle decisioni".
Ma come mai questa volta anche Montebello ha deciso di chiudere le scuole? "Per quanto riguarda Castelnuovo Magra il problema non riguarda le strutture ma arrivarci: negli orari in cui i ragazzi entrano ed escono dalle scuole si verifica un'intensità di traffico maggiore, ed è pericoloso se in quel momento ci sono dei mezzi di soccorso che non riescono a passare- e spiega- ho chiesto quale fosse questa volta il momento di massima criticità e mi è stato detto proprio nelle ore di prima mattina, quando inizia l'orario delle lezioni, e ho preferito chiudere, perché il pericolo maggiore è proprio negli orari di accesso nelle scuole- e conclude- non è facile decidere".