Lo rendono noto le associazioni stesse dopo l’incontro dei parlamentari, accompagnati dai dirigenti provinciali del partito di Salvini, con i comitati Sarzana, che botta!, No Biodigestore Saliceti, Da Porta Nord alla Brina e le associazioni Legambiente, Cittadinanza Attiva, Acqua Bene Comune e Italia Nostra che si è tenuto nella sala di Corea di Ponzano.
Le organizzazioni ambientaliste hanno ribadito i principali motivi per i quali sono impegnate nel contrasto del progetto.
"Il Piano d’ambito regionale, approvato solo un anno fa e valutato positivamente in sede di VAS, prevedeva la collocazione a Boscalino con una capacità adeguata a soddisfare le esigenze della nostra provincia (trentamila tonnellate di organico l’anno da smaltire) e una parte “residua” dell’organico del Tigullio. Il progetto di Recos/Iren arriva a una capacità complessiva di 90 mila tonnellate. Ma soprattutto il sito di Saliceti, a pochissimi chilometri di distanza dai pozzi di Fornola, è un impianto che presenta molti rischi per l’ambiente e per la salute per la possibilità di fuoriuscita di batteri e di sostanze chimiche come l’ammoniaca. I rischi più allarmanti sono per la falda che alimenta i pozzi di Fornola".
“Abbiamo già approfondito questo problema con i tecnici – hanno sottolineato i parlamentari Pucciarelli e Viviani – Non siamo disposti ad accettare il rischio di vedere compromessa la nostra risorsa più importante”.
Comitati e associazioni hanno chiesto ai due esponenti politici, ottenendo risposta positiva, un impegno presso il consiglio regionale, affinché accolga la richiesta di audizione davanti ai capigruppo che possa portare a una riconsiderazione delle previsioni del Piano d’ambito.
Durante l’incontro è stata consegnata copia dell’appello inoltrato al presidente del Consiglio Conte e ai ministri Costa e Speranza affinché vengano eliminati i finanziamenti pubblici di qualsiasi natura che ancora oggi, in piena emergenza clima, vengono erogati a industrie, come i biodigestori anaerobici che emettono gas serra in atmosfera.
Da entrambe le parti l’impegno a proseguire il confronto, mantenendolo sul piano tecnico e scientifico.