"L’ospedale del Felettino, opera strategica di valenza provinciale , è al palo dopo anni di cantiere bloccato che ha visto soltanto la demolizione delle precedenti strutture . La recente bocciatura regionale della variante proposta dalla ditta appaltatrice rischia di chiudere definitivamente ogni prospettiva all’appalto".
"Il governatore Toti , dopo quasi cinque anni di latitanza , promette che nel caso l’impresa non riprenda i lavori sarà ribandita nuova gara. Al di là degli esiti di questo ennesimo scontro tra Regione e ditta appaltatrice e del prevedibile contenzioso pluriennale che si sta profilando con ulteriore dispendio di risorse pubbliche, i tempi necessari per vedere realizzato il nosocomio atteso da tutti i cittadini , nel migliore dei casi ( e non siamo in questa situazione) , non saranno inferiori ad un quinquennio".
"Il S.Andrea cade a pezzi . E senza futuro.Le cronache cittadine ci consegnano un S. Andrea ormai al collasso, che non può ricevere finanziamenti in virtù del fatto che l’immobile deve essere dismesso e “ consegnato “ nei tempi e condizioni previste dal contratto ( al 2020) all’impresa costruttrice del Felettino".
"Ci troviamo dinnanzi ad un ospedale centenario , a padiglioni obsoleti e fatiscenti, dove chiude il pronto soccorso in piena stagione turistica e le fogne penetrano nelle sale operatorie, la pioggia filtra dai soffitti, dove pazienti oncologici sono lasciati in panchina , mancano infermieri, medici e posti letto , le liste di attesa si allungano all’infinito e per alcune prestazioni medico sanitarie l’agenda delle prenotazioni è chiusa".
"Per molti pazienti la fuga verso altre strutture ( soprattutto toscane , con costi esorbitanti per le casse liguri ) diventa una necessità. Per coloro che possono permetterselo, il ricorso alle cure private diventa la soluzione privilegiata. L’assessore regionale Viale , rasentando la farsa se non ci trovassimo dinnanzi ad una tragedia denunciata da anni , dichiara che “il malandato S.Andrea sarà riparato e il personale sarà sostenuto”.
"Il S.Bartolomeo sempre più depotenziato.A meno di vent’anni dalla sua inaugurazione. L’Ospedale S.Bartolomeo di Sarzana che potrebbe sopperire ai deficit strutturali in atto , risulta sempre più depotenziato e destrutturato. Parliamo di un’opera inaugurata nel 2000 e realizzata sulla base di una progettazione ospedaliera d’avanguardia , con una logistica accessibile grazie a collegamenti autostradali su Sarzana e S.Stefano di Magra che connettono agevolmente l’area di Pallodola con il capoluogo e l’intera provincia , dotata di spazi liberi in grado di ospitare interi reparti e comunque collocata in una posizione urbanistica in grado di contenere eventuali e future espansioni edilizie".
"Una condizione ospedaliera allo sfascio. Una politica che nega il diritto alla salute per tutti . La sommatoria di queste condizioni certifica il fallimento della politica ospedaliera e sanitaria spezzina condotta per l’intero mandato dalla Giunta regionale Toti e Viale . Una politica che punta a ridurre i margini d’intervento della sanità pubblica a favore dell’ingresso della sanità privata come sta accadendo nel genovese e nel ponente ligure".
"Per queste ragioni aderiamo alla mobilitazione provinciale proclamata unitaramente dalle organizzazioni sindacali , mentre proponiamo ai Sindaci quali Autorità Sanitarie Locali e rappresentanti della Conferenza della 5 ASL , di aprire con urgenza un dibattito sull’adozione di un piano straordinario di contrasto dell’emergenza ospedaliera spezzina, sostenendo i seguenti punti d’intervento, a nostro avviso di ordine prioritario".
"Il Felettino deve restare un’opera strategica per tutta la provincia . Occorre che la Regione si faccia carico con atti concreti , abbandonando inerzie , proclami preelettorali e soprattutto visioni privatistiche sulla sanità spezzina , della più tempestiva ripresa dei lavori, che andranno conclusi nel più breve e ragionevole tempo, rendendo partecipe la comunità locale degli sviluppi. In questo contesto proceda ad aggiornare realisticamente il calendario dei lavori, anche per fornire un orizzonte credibile alla pianificazione provvisoria durante tutta la fase di costruzione".
"Nelle more di realizzazione del nuovo Felettino che richiederà molti anni per giungere a conclusione, va definito ed attuato un piano strategico in grado di affrontare l’emergenza in corso , puntando anzitutto a ridisegnare il ruolo dell’Ospedale S.Bartolomeo di Sarzana per fargli assumere la necessaria centralità a fronte di un Sant’Andrea sempre più carente nella propria offerta sanitaria. Il S.Bartolomeo deve restare un ospedale pubblico, di nome e di fatto, per soddisfare la tutela della salute di tutti i cittadini, che non può essere garantita ed affidata a logiche di mercato e valorizzazione di profitti privati".
"Pertanto l’ospedale sarzanese deve, da subito, essere potenziato e sfruttato di più e meglio in piena sinergia con il S.Andrea che è necessario sgravare quanto più possibile in misura progressiva , per garantire a tutta la Provincia spezzina i servizi che oggi il S. Andrea, da solo, non e’ piu’ in grado di garantire, neppure con l’inaccettabile sequenza di rattoppi a cui e’ continuamente sottoposto.Questo indirizzo potrà inoltre impiegare la posizione strategica di Sarzana per bloccare le fughe di pazienti fuori regione che pesano in modo gravoso sul bilancio regionale, i servizi sanitari e le tasche dei cittadini".
"Il piano straordinario delle strutture ospedaliere non può comunque prescindere dal potenziamento degli organici ospedalieri operando un urgente riequilibrio delle risorse umane rispetto agli standard esistenti negli altri ospedali della Liguria, se è vero come è vero che la dotazione di personale ASL 5 ogni 10.000 abitanti e' pari a 100,02 unità operative (a fronte di una media regionale di 153,2.) Un obiettivo strategico che ha evidente riscontro sulla qualita' dell'assistenza al malato , nonostante l'impegno profuso da medici, infermieri e personale parasanitario".