"Apprendiamo che gli studenti di Rete-Lsp e l'associazione "Non una di meno-La Spezia" hanno indetto una mobilitazione permanente in vista dell'arrivo del ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Si definiscono persone che "vogliono mobilitarsi per evitare che la nostra Democrazia si trasformi definitivamente in qualcos'altro di molto più sinistro".
Affermano che " il ministro dell'Interno è a un passo dal controllare la polizia". Affermano che il ministro "immagina un paese che sceglie di girarsi dall'altra parte, mentre centinaia di persone annegano in mare, colpevoli di essere in fuga da guerra, carestia, emergenze climatiche" e altre amenità di pseudo politica internazionale e di problemi nazionali accatastati in modo confuso, che dimostrano totale mancanza di senso logico.
Mi sento pertanto in dovere di rendere alcune precisazioni in merito: l'aggettivo "sinistro" usato è quanto mai appropriato. Infatti una Democrazia che si sposta molto a sinistra è seriamente in pericolo e rischia l'estinzione. Persino quelli della "mobilitazione permanente" l'hanno capito. Bravi.
Per chi non lo sapesse, la polizia dipende dal ministro dell'Interno e dalla struttura che lo stesso ha a sua disposizione. Quindi il ministro dell'Interno non è a un passo dal controllare ma già di fatto la controlla come previsto dalle leggi in vigore.
Da quando Salvini è ministro dell'Interno, con i suoi provvedimenti, ha fatto calare i morti annegati dell'80% . Nessuno si è mai sognato di negare soccorso a chi fugge dalle guerre, purchè sia un vero profugo e non persona che, per motivi diversi, pretenda di essere comunque accolta clandestinamente.
Nessuno può imporre al nostro paese di accogliere chiunque indiscriminatamente, senza controllare chi si porta in casa e quanto gli ingressi siano sopportabili.
Detto questo mi auguro vivamente che le contestazioni al ministro Salvini, se ve ne saranno, si svolgano in maniera civile e senza violenza.
Se i promotori della "mobilitazione permanente" non sono disposti, come dicono, a cedere all'odio, evitino di disturbare il comizio di Salvini tentando di impedirgli di parlare, come già accaduto in molte città con mezzi violenti e illegali.
La Lega non prova odio per nessuno e, anche quando non aveva l'attuale consenso, non è mai andata a disturbare i comizi e le manifestazioni degli avversari, dimostrando il proprio DNA democratico e consentendo a chiunque di esprimere liberamente le proprie idee.
Nel nostro paese esistono due categorie di fascisti: i fascisti e gli antifascisti. Questi ultimi in particolare sono soliti dare del fascista a chiunque non la pensi come loro, ricadendo così nella categoria dei primi, un brutto risultato davvero! Che i "mobilitati permanenti" riflettano...".
Fabrizio Zanicotti
Segretario provinciale della Lega