Viene dunque spontaneo chiedersi quale sia il futuro che ci si prospetta, visto che tra gli incontri di una rassegna culturale patrocinata dalla Regione spicca l'appuntamento “Porno Subito”, previsto per domenica 14 luglio alle 18 e che prevede come ospite d'onore l’attore porno Max Felicitas, nonché autore degli album “Cagne”, “Fammi un pompino”, e altri titoli fiori all’occhiello del sessismo più becero. Il tutto aggravato da un’impostazione di dibattito che non prevede la presenza femminile, che per quanto elemento essenziale dell'industria del porno, non è evidentemente considerata degna di avere voce in capitolo. L’approccio dei giovani alla pornografia e il legame spesso distorto che essa ha con quello alla sessualità, è un tema molto attuale e delicato e che dovrebbe essere affrontato in modo serio e con le dovute criticità. Nell’era della comunicazione digitale, dove tutto viene filtrato attraverso siti Internet, e in assenza di un'adeguata educazione sessuale e soprattutto di un'educazione all'affettività, la pornografia rappresenta per i giovani il primo e falsato approccio alla sessualità, trattandosi di una fonte di aspettative irrealistiche e di un modello relazionale tra i generi non paritario.
Nello strutturare in questo modo l'evento è stata sicuramente persa l’occasione di trattare la tematica in modo adeguatamente educativo scegliendo piuttosto la strada della superficialità e dell'utilizzo semplicistico della sessualità. Allarmante è quindi che venga invitato un “personaggio” che della misoginia ha fatto il proprio tratto caratteristico senza che ci sia un contraddittorio femminile e che, in generale, le donne siano state escluse dal dibattito, privando di fatto la discussione di un punto di vista essenziale e della voce di chi è in realtà parte costitutiva essenziale del settore pornografico.
Riteniamo che, in questo modo, non sia riconosciuta la giusta dignità alla figura femminile e si releghino le donne al ruolo di attrici passive, elementi considerati decorativi ma incapaci di intervenire in argomenti seri e delicati.
Il Presidente della Regione Toti, circa l'evento "Liguria d'autore", sostiene "di aver contribuito a diffondere nel mondo l'immagine della nostra regione e di aver collaborato allo sviluppo dell'economia turistica e culturale della Liguria". Non crediamo che questa sia l'immagine della "nostra Liguria" da diffondere e di cui andarne fieri. Piuttosto vorremmo una Liguria garante dei principi di uguaglianza, che contrasti le discriminazioni e gli stereotipi di genere che, ancora, intrappolano uomini e donne entro ruoli precostituiti e che dia un buon esempio alle giovani generazioni.
(Foto FB Max Felicitas)