Una politica abitativa per il futuro non può che avere al centro il rilancio di un mercato dell'affitto sostenibile dalle famiglie e dalla domanda espressa dai giovani, dai pensionati,dai lavoratori stranieri,dagli studenti fuori sede,da donne e uomini separati con figli a carico.
Se si vuole innovare e produrre effetti reali allora occorre:
- che il "Piano di edilizia abitativa" esca dall'immobilismo attuale mobilitando risorse pubbliche e private con l'obiettivo prioritario di offrire alloggi in affitto a canoni sociali e sostenibili.Sono ormai alcune migliaia le famiglie spezzine in attesa di una casa popolare e questa realtà è destinata ad accrescere ulteriormente per la crisi e per la fine di ogni provvedimento di sostegno all'affitto.Anche i programmi di Social Housing fino ad oggi realizzati sono stati di scarso se non di nessuno aiuto per alleviare questa situazione e questo rende necessaria una riforma di questo istituto.
- che sia abbandonata l'illusione della proprietà della casa come unica soluzione dei problemi abitativi e sia riaffermata la necessità di politiche pubbliche a favore dell'alloggio sociale e del governo del territorio in direzione del recupero e della riqualificazione dell'esistente
- che la giusta affermazione di introdurre un regime unico della locazione e una fiscalità di vantaggio sia immediatamente tradotta in un provvedimento di revisione della L. 431/98, visto che la "cedolare secca " non ha prodotto alcuna riduzione degli affitti e che le aliquote IMU agevolate ,che premiano quei proprietari che affittano a canone concordato,che i consigli comunali(con l'eccezione di quello della Spezia) stentano ad adottare, rischiano di far naufragare l'unico strumento utile al contenimento degli affitti;
- che sia rimossa la vergognosa eliminazione del Fondo Sociale il cui rifinanziamento deve essere posto all'o.d.g.;
- che un Welfare familiare sostenibile non può prescindere dalle politiche abitative come pure il monitoraggio sull'impatto delle normative rispetto alla famiglia non può ignorare le ricadute sul disagio abitativo di chi abita o cerca una casa in affitto;
- che nella imminente revisione delle detrazioni fiscali e dell'Isee l'equità sociale, di cui il piano parla, deve comportare una adeguata considerazione del costo dell'affitto sulla famiglia ed assicurare un reale disincentivo alla evasione fiscale attraverso il conflitto di interessi tra inquilino e proprietario;
- che siano favorite politiche per disincentivare lo sfitto immotivato e siano sostenute le propensioni a mettere nel mercato della locazione alloggi a canone moderato per trovare soluzioni agli sfratti per morosità, per i quali va costituito un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà.
Queste sono le nostre idee e le proposte di un sindacato che ogni giorno è a contatto con una fascia di popolazione a cui purtroppo ancora troppo pochi dedicano quell'attenzione che invece meriterebbe.
La Spezia 12 giugno 2012
Franco Bravo
Segretario Generale Sunia La Spezia