Nel contempo è venuta meno ogni forma di sostegno sociale agli inquilini in difficoltà, spesso esposti doppiamente alla crisi sul fronte del lavoro e della casa. Rilanciare il mercato dell'affitto costituisce un'esigenza sociale prioritaria e una condizione di crescita che, in condizioni diverse, potrebbe essere alimentata dagli investimenti per il recupero di migliaia di abitazioni da destinare all'affitto. Confedilizia rivolge una pressante richiesta al Presidente del Consiglio incaricato, ai Partiti ed ai Gruppi Parlamentari impegnati a dar vita al nuovo Governo affinché considerino questo tema fra le questioni urgenti e prioritarie. In particolare, va dato un segnale immediato ai locatori ed ai conduttori relativamente alla sopravvivenza dei contratti a canone concordato, che rischiano di essere messi fuori gioco, da ultimo, dalle modalità di applicazione dell'IMU. Questi contratti costituiscono l'unico strumento esistente per calmierare il mercato a favore degli inquilini più deboli e un'opportunità essenziale per i locatori che intendono affittare a condizioni agevolate. I vantaggi fiscali che esistevano in termini di IRPEF e ICI vanno ripristinati. Le limitate risorse impegnate in questa direzione sarebbero fortemente compensate dai vantaggi di una minore tensione abitativa che oggi si scarica sui Comuni e dall'impulso che ne deriverebbe per tutto il mercato dell'affitto.