La legge è stata ispirata da alcune norme presentate nella primavera dello scorso anno da Coldiretti, Fondazione Symbola e Unaprol e introduce norme innovative soprattutto sotto il profilo della commercializzazione definendo norme stringenti sulla dimensione delle etichette (in particolare per le informazioni che riguardano l'origine dell'olio) le analisi effettuate dai panel test, fissa il divieto di pratiche commerciali ingannevoli, introduce un freno sia alla pratica delle promozioni commerciali che alle operazioni di import-export in regime di traffico di perfezionamento attivo. Sotto il profilo delle etichette e dell'indicazione d'origine, la nuova legge chiarisce che tali informazioni devono essere ben visibili rispetto al colore di fondo dell'etichetta, mentre, nel caso di prodotti realizzati mediante miscele di olio di oliva estratti in un altro paese membro Ue o in un paese terzo, bisogna obbligatoriamente riportare il termine "miscele". Sempre sotto il profilo commerciale, viene sancito uno stop alle pratiche commerciali ingannevoli, con il divieto di registrazione di marchi d'impresa che riportino segni idonea ad ingannare il pubblico sulla provenienza geografica delle materie prime utilizzate. Per la bottiglia di olio viene definita una vita massima: una confezione di olio di oliva non potrà restare in commercio per più di 18 mesi dalla data di imbottigliamento. Alcune novità sono introdotte anche riguardo all'uso dell'ampolla anonima negli esercizi commerciali. Il suo utilizzo è già da tempo vietato ma di fronte alle difficoltà di far rispettare queste norme è stato ribadito che non si potranno utilizzare contenitori privi di apertura ermetica, indicazione d'origine e lotto di appartenenza fissando multe fino ad ottomila euro. Sanzioni accessorie sono previste anche in caso di contraffazione di oli Dop e Igp come nel caso di condanna per adulterazione o contraffazione. Vincoli più stringenti sono introdotti sia per quanto riguarda il regime di traffico di perfezionamento attivo (col quale vengono aperti contingenti di import di olio d'oliva destinati però ad essere riesportati e che invece le organizzazione agricole temono affluiscano sul mercato interno) e al regime delle vendite sottocosto che saranno consentite solo una volta l'anno e saranno bloccate se la catena commerciale copre più del 10% della superficie di vendita della provincia. Molto positive le reazioni delle organizzazioni (Unaprol e Cno in testa) e delle associazioni agricole Coldiretti e Cia. Critica invece la nostra posizione poiché riteniamo che il provvedimento contenga "molte incertezze ed introduca troppa nuova burocrazia rendendone difficile l'applicabilità".