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Redditi agricoli al palo solo in Italia In evidenza

Surclassati da Germania (+12%) e Francia (+4%), guadagni inferiori rispetto a 7 anni fa.
Si cresce poco in un anno e, alla lunga, si perde pure terreno. Nel 2012 i redditi degli agricoltori italiani hanno guadagnato appena lo 0,3% rispetto al 2011.

Mentre dal 2005 ad oggi, caso unico tra i grandi paesi europei, le entrate sono diminuite di oltre il sei per cento: fatto 100 il reddito di sette anni fa, nel 2012 l'indice è sceso a 93,9. Questo nonostante il recupero dello scorso anno (+8%) e mentre i principali competitor vedono crescere i propri margini anche a doppia cifra. È il caso della Germania, dove il reddito agricolo reale per addetto è aumentato del 12,1% su base annua e di oltre il 40% rispetto al 2005. Ma anche della Francia, che quest'anno ha messo a segno un progresso del 4,2% (+34,1 nel medio periodo) e della Spagna (+2,4% solo nel 2012). È questa, puntuale come ogni anno, la fotografia scattata da Eurostat, l'ufficio di statistica della Ue, sull'andamento dei redditi agricoli nell'Unione europea. I dati fanno riferimento alle prime stime (le valutazioni arriveranno in questo mese) e sono stati pubblicati alla fine dello scorso anno. La "crescita zero", o meglio, il risicato guadagno dello 0,3% per i redditi degli agricoltori italiani può essere letto come una "sostanziale tenuta" che pone l'Italia in linea con la media europea, come dice il Presidente della commissione Agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro, o piuttosto come "il risultato di un'annata fortemente compromessa dal maltempo con gelo invernale, siccità estiva e ripetuti e devastanti nubifragi autunnali che hanno fatto crollare il raccolto made in Italy", spiega invece il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, che aggiunge: "il debole aumento è il frutto di un crollo nella quantità prodotta, di un leggero aumento nei prezzi alla produzione e di un calo nell'occupazione totale particolarmente accentuato nel terzo trimestre dell'anno". In Europa, nel complesso, è andata un po' meglio rispetto all'Italia: la crescita media dei redditi è stata dell'1% tondo, "aumento dovuto principalmente – spiega il rapporto Eurostat – a un incremento della produzione agricola dell'1,8% a fronte di un incremento dei costi di produzione dell'1,6%". L'aumento effettivo del reddito per lavoratore è però in realtà solo dello 0,5%, in quanto il restante 0,5% è una conseguenza della riduzione di manodopera agricola. Dal 2005 la crescita dei redditi agricoli nella Ue è stata del 29,7% (ma l'Italia, come detto, è ancora indietro rispetto a sette anni fa). Nel 2012 i redditi reali per lavoratore dovrebbero aumentare in 16 Stati membri e diminuire nei restanti 11 (quasi tutti partner di recente adesione). In cima alla classifica degli aumenti si segnalano Belgio (+30%), Olanda (+14,9%), Lituania (+13,6%) e Germania (+12,1%), mentre i cali più pesanti si registrano in Romania (-16,4%) e Ungheria (-15,7%). Ma anche il Regno Unito perde il 6,6% e l'Austria il 10,2 per cento. Il rapporto rileva infine prezzi alla produzione in aumento in tutte le categorie vegetali, dalla frutta (+4,7%) al vino (+4,7%), dalle verdure fresche (+7,8%) ai cereali (+9,1%). Nel settore zootecnico si passa invece da un calo del prezzo del latte del 5,4% all'aumento dei prezzi delle carni (+8,5% per quelle di manzo e +10,2% per le carni suine) con punte del 36,2% per le uova.

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