Il progetto, giunto alla terza edizione, è stato reso possibile grazie all'impegno di Carispezia e al programma didattico di educazione finanziaria "L'IMPRONTA ECONOMICA KIDS" studiato e realizzato da PattiChiari con lo scopo di dare a studenti e insegnanti alcuni strumenti per aumentare la consapevolezza degli elementi basilari di economia e delle modalità di gestione responsabile del denaro, attraverso una metodologia didattica innovativa: la lezione, tenuta dal responsabile commerciale Carispezia Gioni Pizzi, la specialista sviluppo clienti Manuela De Nevi il gestore del personale Chiara Centofanti e i gestori Simona Mancini, Ilaria Venturini e Valentina Pratici si è svolta con l'utilizzo di animazioni video e giochi interattivi per rendere gli argomenti più facilmente comprensibili e coinvolgenti. L'intento è quello di stimolare nei bambini una prima riflessione sul "valore" del denaro e sulla necessità di gestirlo in modo attento, per se stessi e per la comunità, in un'ottica di cittadinanza consapevole.
Affrontare i temi dell'economia a partire dalla scuola si dimostra una necessità culturale evidente: le ultime rilevazioni effettuate da PattiChiari su circa 800 studenti delle scuole secondarie di primo grado dimostrano come nei ragazzi vi sia un atteggiamento responsabile rispetto alla gestione delle proprie risorse (88% risponde che la strategia migliore per gestire la paghetta è spendere per le cose necessarie, soddisfare ogni tanto, qualche desiderio e risparmiare il resto), ma come spesso siano le conoscenze e le informazioni accessorie a determinare percezioni scorrette. Ad esempio il 18% degli studenti ritiene che i rischi di tipo economico non siano mai calcolabili e, al contrario, il 7% che siano sempre calcolabili: ciò significa che un quarto dei ragazzi intervistati ha una percezione non corretta del concetto di rischio economico.
I risultati sono addirittura peggiori se si considera il concetto di finanza: alla domanda relativa alle funzioni della stessa solo il 26% degli studenti intervistati risponde correttamente, mentre il 74% ne sottolinea solo aspetti parziali. Interessante la percezione dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni sulla propria relazione con la banca: quasi il 30% di essi ritiene di avere un ruolo attivo perché possiede un libretto di risparmio, mentre circa il 71% reputa che questo sia inesistente.